Difficile oggi, dopo la sprint maschile, trovare nello stadio del biathlon di Hochfilzen una persona più al settimo cielo di Sturla Holm Laegreid. Dopo un inizio di stagione veramente complesso, rimanendo nelle retrovie della compagine norvegese dopo due stagioni passate ai vertici del biathlon mondiale, si iniziava a mormorare di una sua retrocessione in IBU Cup già al termine della tappa svedese, mentre dal circuito “cadetto” un nuovo nome inizia a spingere prepotentemente per ottenere un posto nella serie maggiore. I tecnici norvegese hanno saputo però aspettare e Laegreid ha offerto oggi una vera e propria gara del riscatto: pur non riuscendo ad avere la meglio su un Tarjei Boe in grandissimo spolvero, il 26enne di Baerum ottiene un podio che rimette di nuovo in discussione le gerarchie della squadra norvegese e fa stare più tranquillo il n.2 al mondo della scorsa stagione di Coppa del Mondo in vista della prossima tappa, quando la Norvegia perderà il pettorale in più dovuto alla vittoria di Stroemsheim in IBU Cup la scorsa stagione.
«Il mio sorriso va da un orecchio all’altro, è pazzesco.» ha raccontato Laegreid all’IBU al termine della gara «Dopo la scorsa settimana ad Östersund mi sentivo proprio giù ma ho ricevuto moltissimi messaggi di supporto dalla mia famiglia e dai miei amici e anche su Instagram e così ho continuato a lottare a testa alta e alla fine qui ha pagato, è meraviglioso!»
Il norvegese ha inoltre affrontato la questione del problema di salute di cui si era parlato al termine dello scorso weekend.
«Penso che per i miei polmoni le temperature più alte siano molto meglio, sono stato male lo scorso settembre e quel malanno è durato a lungo. Ad Östersund le temperature a -17° e gli altissimi livelli di umidità stavano uccidendo i miei polmoni, non riuscivo davvero a respirare, avevo una tosse molto grassa tutto il tempo; qui invece abbiamo trovato sole, temperature tiepide in confronto alla Svezia e i polmoni sono liberi. È come con un’auto: se la guidi con il filtro dell’aria intasato non avrai molta potenza. È proprio una sensazione diversa. Fin da martedì sentivo che le cose stavano andando meglio, non tossivo più e ho iniziato a pensare che forse le cose sarebbero potute andare bene nel weekend ma ero così indietro a Östersund che non avrei mai potuto immaginare di essere sul podio e ieri ho quasi iniziato a parlare del podio con la mia squadra ma era un commento piuttosto spavaldo, e invece oggi ce l’ho fatta quindi significa che alla fine le mie sensazioni erano giuste.»
Solo la prestazione magistrale di Tarjei Boe gli ha impedito di andarsi a prendere il gradino più alto del podio, ma Laegreid sapeva a cosa andava incontro dopo il secondo poligono.
«L’ultimo giro è stato tosto, quando ho fatto il secondo giro ho visto Tarjei nella sua ultima tornata e vedevo che era davvero veloce. Ho fatto il massimo per mantenere il gap ma alla fine credo che Tarjei avesse semplicemente più energie e forza di me, io ho dato tutto quello che avevo ed è stato un buon ultimo giro per me ma non ce la facevo proprio a tenere il ritmo di Tarjei. Significa che dovrò cercare la rivincita domani nell’Inseguimento.»