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Olimpiadi

Pista da bob Milano Cortina 2026, ora il Governo rilancia Cortina. La Fondazione: “Aspettiamo progetti, ma la scadenza ultima è gennaio 2024!”

A due anni dal via dei Giochi Olimpici di Milano Cortina 2026, regna ancora tanta confusione sulla pista da bob (sliding center) dove si disputeranno le gare di slittino, skeleton e bob che assegneranno le medaglie alle Olimpiadi italiane. La partita, come è già avvenuto nei mesi scorsi quando c’è di mezzo la pista da bob, sembra sempre prendere inevitabilmente sul lato politico, con una fazione a favore della riapertura dell’impianto di Cesana, e un’altra, capitanata da Matteo Salvini, che ancora oggi torna a prendere in mano il progetto di Cortina; nella cabina di regia di ieri, infatti, sorprendendo un po’ tutti visto che il progetto è già stato abbondantemente accantonato e non raccoglie i favori dei cittadini ampezzani, il ministro assicura che il MIT, Ministero infrastrutture e trasporti, si farà carico di elaborare una proposta che «non costerà un centesimo in più agli italiani». L’obiettivo del vicepremier e ministro, come precisa, è quello di tutelare sia i contribuenti che il Veneto e quindi presenterà al più presto una ipotesi ai decisori. «Si è perso troppo tempo» ha dichiarato Salvini, secondo quanto riportato da Repubblica. La domanda però, è se ci sia effettivamente tempo per rimandare le decisioni e riprendere in mano progetti scartati.
Anche il Ministro dello Sport, Andrea Abodi, ha sottolineato che il Governo non ha ancora desistito sulla pista a Cortina: «La pista da bob a Cortina? Ci rivedremo nei prossimi giorni con il ministro Giorgetti e scioglieremo i nodi, sono più che fiducioso» sono le sue parole all’Ansa. Il ministro ha aggiunto: «Ci saranno valutazioni di carattere tecnico-economico e metteremo in condizione la Fondazione con un indirizzo che sarà chiaro».
Ovviamente, tutto dovrà passare per il CIO: «Con il Cio c’è massima collaborazione – ha affermato Abodiuna soluzione si troverà. Il Cio è titolare dei Giochi, noi siamo dei gestori pro tempore quindi dobbiamo rispettare le regole del Cio che conosciamo. Il confronto è necessario e il Cio ha sempre dimostrato di tener conto delle nostre preoccupazioni e problematiche». Si continua poi anche a valutare la fattibilità di un ritorno a Cesana, sede dei Giochi del 2006. A chi gli ha chiesto se l’Italia, continuando a insistere su Cortina o Cesana, non stia perdendo credibilità ha risposto: «Penso che sia una ragionevole e legittima ricerca di tutelare gli interessi dei territori». 
Il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) è tuttavia intransigente sulla questione, e lo ha ribadito anche nel pomeriggio di ieri, poco prima della riunione di Palazzo Chigi, alla fine del Summit Olimpico, presieduto dal presidente Thomas Bach: le discipline del budello dovranno svolgere le loro gare all’estero, in un Paese neutrale non coinvolto nell’host city contract e con impianto pienamente funzionante: «Il Comitato Organizzatore di Milano-Cortina 2026 sta per finalizzare il master plan degli impianti» recita nella nota del CIO pubblicata dall’agenzia di stampa La Presse. Il CIO «si aspetta che nel prossimo futuro la decisione finale riguardi l’organizzazione degli eventi in un impianto già esistente e pienamente funzionante fuori dall’Italia», chiarendo che verrà approvata solo «una sede ubicata in un Paese che garantisca il rispetto del Contratto della Città Ospitante, in particolare per quanto riguarda il libero accesso ai Giochi Olimpici per tutti i partecipanti accreditati» dallo stesso Comitato olimpico internazionale. Inoltre, «mentre tutte le Federazioni invernali hanno accolto con favore il maggiore impegno da parte del Comitato Organizzatore, i rappresentanti della Federazioni degli sport sul ghiaccio hanno informato che continueranno a monitorare da vicino gli sviluppi per quanto riguarda le loro sedi di gara».

Al momento dunque, la soluzione più attuabile stando alle raccomandazioni di Losanna sarebbe l’impianto di St.Moritz, in Svizzera, pista in ghiaccio naturale che costerebbe poco, al di là dei problemi legati al clima e alle temperature. Il Veneto, però, continua la sua battaglia nella persona del Presidente della Regione, Luca Zaia: «Il CIO dice giustamente che la pista deve essere esistente, poi il quesito è: ma se è esistente una settimana prima delle Olimpiadi? O deve essere esistente oggi?» forse dimenticando che ci sono dei limiti entro cui tutti gli impianti devono essere pronti per poter svolgere i test pre-olimpici «Al di là di questo, il CIO è sovrano nelle sue definizioni perché governa tutto quello che riguarda il tema delle Olimpiadi. Io so che siamo partiti con un dossier che il CIO ha premiato per essere il dossier del bob di Cortina, che è il bob più vecchio del mondo, del 1928. Il progetto prevede un bob che sarebbe l’unico a norma pronto per le Paralimpiadi, oggi non ce ne sono. Sarebbe un’innovazione a livello internazionale. Qualcuno dice che ci sono pochi praticanti, ma allora chiudiamo l’autodromo di Monza. Quanti praticanti ci sono della Formula 1… C’è perfino la nazionale giamaicana di bob, ecco, noi li vogliamo vedere a Cortina»

Oggi si è svolta la riunione della Fondazione Milano Cortina 2026, durante la quale, come comunicato da una nota stampa della stessa, il Presidente della Fondazione, Giovanni Malagò, e l’Amministratore Delegato, Andrea Varnier, hanno presentato la consueta relazione semestrale e valutato con gli Enti le indicazioni emerse nella Cabina di Regia dello scorso
5 dicembre 2023.
Ovviamente, tra i temi all’ordine del giorno, quelli più interessanti erano la relazione di SIMICO sullo sliding centre di Cesana Torinese e la nuova proposta di mantenere viva la progettualità su Cortina d’Ampezzo con la realizzazione di un impianto ridotto e dall’impatto economico contenuto. La Fondazione Milano Cortina 2026 ha chiarito che, in entrambi i casi, resta in attesa di ricevere i progetti per avviare successivamente una fase di verifica con il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) e le Federazioni Internazionali, e di valutazione dei servizi accessori indispensabili alla realizzazione di una venue olimpica.

Insomma una vera e propria corsa contro il tempo, se si considera che, come scritto nel comunicato, la scadenza ultima e non procrastinabile per la definizione della strada da intraprendere è posta – in accordo con il CIO – entro gennaio 2024.

Nella nota stampa è sottolineato anche il fatto che il Comitato Organizzatore ha avviato da tempo, seguendo l’indirizzo espresso dal proprio Consiglio di Amministrazione, una fase di analisi e approfondimento delle caratteristiche degli sliding centre presenti sul panorama internazionale. Ad oggi i Comitati Olimpici Nazionali di Stati Uniti, Germania, Austria e Svizzera hanno fatto pervenire la documentazione necessaria all’analisi posta in essere dalla Fondazione Milano Cortina 2026. Una proposta è arrivata quindi addirittura da oltre Oceano, che avrebbe del clamoroso.
È tutta una corsa contro il tempo, la speranza, dopo tanta confusione e qualche brutta figura già fatta dall’Italia in questa vicenda, è che almeno si voglia salvare la faccia, senza che la politica peggiori la situazione guardando ai propri interessi. Ormai il danno è fatto, almeno evitiamo figuracce.

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