Sci di fondo - 05 dicembre 2023, 13:15

Sci di fondo - Jan Thomas Janssen, il fondista ribelle con la passione per l'agricoltura

Esattamente una settimana dopo che Jan Thomas Jenssen è entrato in nazionale come riserva e ha ottenuto la sua prima vittoria individuale in Coppa del Mondo a Ruka, ha ottenuto anche un posto in staffetta a Gällivare come ultimo frazionista e, ispirandosi al suo modello Petter Northug, ha condotto la Norvegia alla vittoria staccando lo svedese Edvin Anger nell'ultimo chilometro.

Tra questi due trionfi, l’emittente norvegese NRK lo ha intervistato per conoscerlo meglio, quando ancora la vittoria di Ruka fresca nella sua mente, quando il pubblico lo ha conosciuto per la sua esuberanza dopo il traguardo, l’inglese mischiato con il norvegese e qualche parolaccia nelle interviste e i baffi sottili.

«Ho avuto difficoltà a rispondere da solo, perché è successo tutto così in fretta. La gente mi strattonava di qua e di là e mi chiamava, dovevo andare dalla stampa e salire sul podio, e non ricordo molto di quello che è successo» racconta il 27enne di Hommlvik.

I baffi, spiega, sono un’introduzione recente al suo look e sono una sorta di provocazione al suo coinquilino che gli ha consigliato di tagliarli: da allora ha deciso di lasciarli crescere.

«Non pensa che mi stiano bene. Quindi è divertente essere un po' "piccolo troll". Mi sarebbe piaciuto avere dei baffi più folti e un po' più colorati, in modo che si vedessero davvero, ma purtroppo la barba non mi cresce molto»

Da questa piccolo dettaglio si può intuire che genere di persona sia, decisamente poco amante delle regole e tanto ribelle: per esempio, anche se è consapevole di dover evitare le parolacce in certi contesti, ammette di non essere particolarmente disposto a cambiare, nemmeno quando a bacchettarlo è sua zia, che di mestiere fa l’insegnante.

«Entra da un orecchio ed esce dall'altro. Si deve poter mostrare qualche emozione. E quando mi ribolle in testa, non peso attentamente le parole. In quei momenti parlo dal cuore, e poi sia quel che sia. Cerco di non eccedere, ma se succede, succede»

Ciò su cui vorrebbe avere un po’ più di controllo è la lingua inglese. A Ruka, racconta, Johannes Høsflot Klæbo gli si è avvicinato al traguardo con un piccolo messaggio.

«”Jan Thomas, adesso devi parlare inglese” mi ha detto, sorridendo. Ho pensato semplicemente «mi preoccuperò quando succederà»

Non così male, ammette, anche se ammette che era una specie "Trønder English" che poteva andare bene con i media, ma non tanto con forse il giorno dopo durante l'incontro con il fornitore di sci: non è sicuro che abbiano capito tutto ciò che stava cercando di spiegare.

Un altro fatto curioso è che dopo una gara gli capita spesso di vomitare, ma è una cosa che Jenssen non nasconde e con cui non ha problemi a relazionarsi. Ma è qualcosa con cui deve assolutamente fare i conti, e non si tratta dell'attenzione che riceve. Il problema è che toglie sostanze nutritive di cui il corpo ha bisogno al termine della gara. Racconta che all'inizio della sua carriera era anche peggio, quando lo stress pre-gara non gli lasciava tenere nulla nello stomaco. Cosa che potrebbe aver avuto un ruolo nel rovinargli il debutto del Tour de Ski nel 2019/20. Prima di quella corsa, ha vomitato cinque volte.

Ora, il grande obiettivo di Jenssen sono certamente i Mondiali in casa, che insegue praticamente da quando la località norvegese ha lanciato la sua candidatura.

«Il sogno è soprattutto quello di salire sul gradino più alto del podio a Trondheim nel febbraio 2025. Questo è assolutamente l'obiettivo. E questo è il sogno»

Ma c’è anche un altro sogno nel cassetto per il fondista, qualcosa che però non riguarda la vita da atleta, tra la neve e gli sci.

«Il mio secondo obiettivo nella vita è quello di diventare il miglior agricoltore del mondo, cercare di trovare una fattoria con cui poter effettivamente guadagnarsi da vivere. E questo richiede molto.»

Può sembrare un desiderio inusualmente ma le sue origini sono umili: Jenssen infatti viene da una fattoria, ma è la sorella maggiore ad avere l'odel, la proprietà della fattoria di famiglia. E forse, la motivazione di andare veloce, vincere e poter guadagnare soldi e sponsor attraverso lo sci di fondo, viene anche dal desiderio di realizzare i suoi piani per il futuro.

 

Federica Trozzi