È una Lisa Vittozzi un po’ amareggiata quella che lascia Östersund. Dopo il trionfo nell’individuale di domenica scorsa, la sappadina avrebbe immaginato una seconda settimana diversa. Invece, ci si è messo di mezzo un brutto raffreddore che l’ha fortemente debilitata, mettendo anche a rischio la sua partecipazione alle ultime due competizioni. Vittozzi ha tenuto duro e non ha mollato, facendo anche i conti con avversarie, come le tedesche, che in questi giorni avevano sci nettamente superiori a tutta la concorrenza.
«Non riesco ad andare a tutta – afferma Vittozzi a Fondo Italia – faccio ancora un po’ fatica a respirare e per questo motivo in pista non era il massimo. A dir la verità, però, oggi non mi sentivo neanche così male».
Se domenica scorsa a Vittozzi avessero detto che avrebbe chiuso nona l’inseguimento, chiudendo 29 bersagli su 30 tra sprint e pursuit, ci avrebbe creduto? «Diciamo che mi sarei aspettata di sparare così bene, perché sto sparando bene e mi sento molto sicura al tiro. Certamente non mi sarei mai immaginata di arrivare nona nella sprint nonostante lo zero. È stato difficile da accettare, si guarda avanti e speriamo che le prossime gare vadano meglio».
Vittozzi può però guardare anche al bicchiere mezzo pieno, in quanto ha limitato i danni nonostante la malattia che l’ha debilitata. Una buona notizia in ottica classifica generale: «Mi sono difesa bene. Con la settimana che ho passato mi prendo ogni aspetto positivo e sono già contenta di aver preso parte alle gare, perché non era una certezza. Gareggiare quando non si sta bene, non è certo il massimo della vita. Ho cercato di tenere duro e fare la mia parte. Sono contenta di aver fatto il possibile».
Prima di salutarla, le abbiamo chiesto se non pensa che in questo biathlon senza fluoro i materiali non stiano incidendo troppo. «Si, ma è meglio che non ci penso». Sincera come sempre.
Biathlon | 03 dicembre 2023, 15:55
Biathlon - Lisa Vittozzi: "È difficile da accettare, ma sono contenta di aver fatto il possibile"
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