Biathlon | 03 dicembre 2023, 08:00

Biathlon - Christiansen preoccupato per un problema ai polmoni: "Non sappiamo cosa sia"

credits - F.Angiolini

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La scorsa stagione è stata veramente piena di soddisfazioni per Vetle Sjåstad Christiansen che ha conquistato la Coppa di specialità per l’Individuale e la Mass Start, è arrivato terzo nella classifica generale ed è salito sul podio sette volte a livello individuale.  Quest'anno è stato relativamente altalenante a livello individuale, con un 13esimo e un 9° posto, ma dimostrando di essere assolutamente pronto a dare battaglia, come fatto vedere in staffetta, dove ha guidato la squadra norvegese alla vittoria ma anche nella sprint di ieri, dove sugli sci erano in pochi in pista ad essere più veloci di lui.

Sicuramente è uno dei nomi che garantiranno spettacolo in questa stagione di Coppa del Mondo e l’obiettivo sarà quello di competere per ripetere i risultati importanti ottenuto lo scorso inverno, ma il 31enne deve superare i problemi che ha avuto per qualche tempo e che rimangono ancora un mistero dopo diversi mesi.

«Sto tornando sempre più in forma, ma purtroppo si tratta di un problema ai polmoni. Quando faccio un respiro profondo, mi sembra di avere una ferita nei polmoni» ha spiegato ad Expressen.

L’origine di questo problema, ad oggi, è ancora sconosciuta: non ci sono virus o batteri, ma comunque c’è qualcosa che non va.

«Il medico mi ha detto che è tutto a posto, ma che ho bisogno di clima caldo e che ora dovrò conviverci durante l'inverno. Non sappiamo cosa sia.»

Certamente Östersund in questo momento non è il miglior posto dove stare per il biatleta norvegese, che deve farsi forza e resistere a quello che per lui, nella sua condizione, deve essere un vero incubo, con il freddo che arriva a talvolta a superare anche i -15°.

«È la cosa peggiore. Mi alleno comunque con una maschera per rendere l'aria un po' più calda.»

Non nasconde, un velo di preoccupazione, nonostante sia determinato a stringere i denti e a continuare a gareggiare.

«Sarò onesto, sono preoccupato. Penso che se avessi avuto dieci anni in meno e una carriera molto lunga davanti a me, ora non gareggerei affatto. Avrei viaggiato a latitudini più calde, sarei rimasto lì per diversi mesi e avrei cercato di risolvere la situazione, ma la mia carriera è breve e quindi devo rischiare e sperare che passi. Ho provato diversi farmaci ma non funziona nulla, né antibiotici né farmaci per l'asma, è molto, molto difficile. Alla fine di una gara mi sento bene, e al mattino va bene. Ma più la giornata va avanti, più le cose cambiano. Nel pomeriggio la situazione peggiora sempre di più. Sembra che una buona notte di sonno sia positiva, ma non riesco a dormire tutto il giorno. Non credo che le gare peggiorino la situazione, ma non la migliorano nemmeno»

Nell’occasione dell’intervista rilasciata al magazine svedese si lancia anche in un appello: se c'è qualche medico esperto, mi mandi un'e-mail. E noi gli auguriamo sinceramente che questa mail possa arrivare al più presto.

 

 

Federica Trozzi