ÖSTERSUND - Arriva in mixed zone super coperta, cercando di ripararsi il più possibile da un freddo che ha patito in gara, ma che ovviamente infastidisce anche nel defaticamento. Soltanto gli occhi sono ben visibili per una Wierer che però non perde mai il buon umore ed è gentilissima a fermarsi a raccontare la sua gara.
L’inizio di stagione è stato sulla difensiva, come ovvio che fosse viste le difficoltà avute nell’immediata vigilia della tappa di Östersund, ma Wierer cerca di trovare gli aspetti positivi, gara dopo gara. «Oggi stavo ancora un po’ meglio – ha esordito l’azzurra a Fondo Italia – ma faceva freddissimo e non riuscivo a muovermi bene. Personalmente, ho avuto la sensazione che come sci fossimo messi molto meglio rispetto alla staffetta, perché oggi spingevo e riuscivo ad andare avanti. Sento che anche fisicamente sto un pelino meglio, ma non ancora al top. Secondo me, devo ancora aspettare un po’, spero di riprendermi bene nelle prossime settimane perché anche lo scorso anno ci ho messo tutto dicembre».
Nell’inseguimento di domenica, Wierer partirà a 56” da Jeanmonnot: «Sarà importante sparare bene, ma le previsioni non sono delle migliori, dovrebbe fare molto freddo, e come sapete, patire il freddo è la mia paura più grande. Anche oggi all’arrivo ho avuto problemi con gli occhi, pure perché nei giorni passati ho avuto anche una leggera congiuntivite. Diciamo che in queste settimane non mi sono fatta mancare nulla quanto a problemi, spero proprio di aver già dato con la sfortuna per tutta la stagione (ride, ndr)».
In queste prime gare “no fluoro”, sicuramente si è visto che gli sci stanno facendo ancora più la differenza: «Si, in queste condizioni (senza fluoro, ndr) i materiali incidono tantissimo. Diciamo che è tutto un po’ strano e nuovo per tutti, bisognerà abituarsi. Certo, guardando il course time, si vedono a volte risultati un po’ particolari rispetto alle abitudini».