Biathlon - 27 novembre 2023, 11:36

Biathlon – Francia, Simon dopo il crollo a Östersund: “Sono cotta mentalmente, sarà difficile durare tutta la stagione”

Foto credit: D. Yevenko

Il weekend di Östersund consegna alla Francia un bilancio fatto di gioie e dolori. Se nella staffetta mista i transalpini sono riusciti a imporsi davanti a Norvegia e Italia, centrando anche un 3° posto nella Single Mixed, l’individuale di domenica non ha dato i risultati sperati. In particolare, a non brillare è stata Julia Simon – vincitrice nella scorsa stagione della Coppa del Mondo di biathlon – finita solo 31ª al traguardo. Meglio di lei, ma pur sempre con risultati non eccellenti, hanno fatto Justine Braisaz-Bouchet (21ª), Lou Jeanmonnot (24ª) e Sophie Chauveau (29ª).

Intervistata da L’Equipe, Simon ha evidenziato le difficoltà di una prova in completa controtendenza rispetto ai trionfi dell’anno scorso. A pesare, sono le vicende extra sportive legate alla causa ancora in corso con la compagna di squadra Braisaz-Bouchet, che l’hanno distratta durante l’estate, rubando molte energie all’allenamento: “Questa mancanza di freschezza mentale, sapete benissimo a cosa la attribuisco... L'estate è stata complicata, la pressione sta salendo. È vero che sembra strano dire che sono cotta mentalmente quando si tratta della prima gara individuale, ma è la verità. È così. Devo accettarlo. Penso che sarà complicato durare tutto l'inverno”.

Sempre con riferimento ai 3 errori nell’ultima sessione di tiro dell’individuale di Östersund, la francese ha aggiunto: “Il biathlon è velocissimo, si tratta di restare concentrati per venti secondi, ma un secondo di disattenzione e crolla tutto. Lì avevo tre, quattro secondi e l’intera gara è davvero crollata. Questa capacità che ho avuto l’anno scorso di andare a giocarmi un ultimo tiro, quest’anno sarà forse più complicata. Dovrò accettarlo, forse anche adattarmi, imparerò ancora certe cose di me stessa. Questo mi permetterà di vedere se riesco a rimettermi in carreggiata quando le cose sono complicate, se riesco a resistere o se crollo”.

Fausto Vassoney