Biathlon | 24 novembre 2023, 18:03

Biathon - Bionaz, Giacomel, Wierer e Vittozzi sono pronti! Le dichiarazioni dei quattro azzurri alla vigilia della staffetta mista

Foto credit: Dmytro Yevenko

Foto credit: Dmytro Yevenko

ÖSTERSUND - Ad Östersund, l'Italia riparte subito dal quartetto della staffetta mista che ha vinto la medaglia d'argento nel Mondiale di Oberhof della passata stagione. Rispetto alla gara tedesca, cambia ovviamente l'ordine dei frazionisti, in quanto apriranno gli uomini e chiuderanno le donne. Allo stesso tempo, cambia anche la distanza, perché quella maschile è stata ridotta a 6 km.
La gara dell'Italia sarà aperta da Didier Bionaz in prima frazione, seguito da Tommaso Giacomel, poi sarà il turno di Dorothea Wierer e infine di Lisa Vittozzi.
Fondo Italia ha incontrato i quattro azzurri, che dopo l'allenamento pomeridiano, nonostante la fitta nevicata caduta sulla bellissima arena svedese, si sono fermati al nostro microfono.

Ecco di seguito le dichiarazioni di quattro azzurri in rigoroso ordine di frazione.

DIDIER BIONAZ (CS ESERCITO): «Sono contento di come ci siamo avvicinati a queste prime gare, arrivando dalle competizioni di Sjusjøen nelle quali stavo bene. A casa non abbiamo fatto niente di particolare, pensando solo a riposarci un po', lavorare nello specifico per mantenere alta la concentrazione. È stato quindi un bell'avvicinamento e speriamo di poter mettere sul campo anche domani le belle sensazioni che avevo a Sjusjøen. Quello è l'obiettivo. Bello iniziare con la staffetta mista, che lo scorso anno ha portato bene.
Questa volta partiremo noi uomini e non mi dispiace, perché il lancio è sempre una frazione che mi piace fare, in quanto
la gara sull'uomo mi piace in particolare quando c'è un po' di bagarre iniziale. Mi diverto e quindi sono contento.
Ci sarà da fare solo 6 km, meno del normale, ma non bisogna farsi ingannare, perché sono sicuro che saranno sei chilometri a tutta, molto duri.
Cosa chiedo a me stesso? Principalmente di divertirmi per mettere così in atto quello che abbiamo allenato».

TOMMASO GIACOMEL (FIAMME GIALLE): «Tra Sjusjøen e qui ci siamo riposati un po', allenamento tranquillo. Io sto bene, mi sentivo in buone condizioni anche a Sjusjøen, dove il raduno era andato bene, ci sono state cose molto positive, anche altre un po' meno, ma sono tranquillo.
Preferisco partire con una mista che con una venti chilometri, un inizio più tranquillo e semplice, rispetto all'individuale che qui è veramente dura. Cercheremo sicuramente di far bene.
Per quanto riguarda la riduzione della distanza a 6 km, sinceramente avrei preferito fossero rimasti 7,5 km perché 6 km sono veramente pochi, nemmeno un quarto d'ora di gara, preferivo come era prima.
Cosa chiedo a me stesso? Sono molto giovane, due medaglie mondiali le ho già portate a casa e ho già un podio in Coppa del Mondo, quindi sono abbastanza tranquillo, cerco di fare il mio, dare il massimo e vediamo poi cosa arriva»

DOROTHEA WIERER (FIAMME GIALLE): «Arrivo all'esordio di domani con sensazioni miste, perchè da una parte non vedo l'ora che inizia ma dall'altra ho un po' paura, in quanto solo oggi, dopo nove giorni, ho fatto la prima tirata combinata con il tiro. Sento che sono ancora un po' bloccata di gambe, perché giustamente due giorni di febbre alta lasciano qualche conseguenza, ma cosa vuoi fare, cercherò di dare il meglio e vediamo poi domani come va. Sono anche l'unica della squadra che non ha avuto ancora alcun confronto in gara, quindi mi lascio sorprendere. Domenica, poi, ci sarà anche l'individuale, quindi saranno due giorni un po' estremi per il mio corpo.
Ovviamente, spero che poi la prossima settimana possa riprendermi al cento per cento.
Cosa mi aspetto domani? Vediamo. Sono curiosa, anche per tutta la storia dell'assenza di fluoro, voglio vedere come si svolge e a che livello sono gli sci della concorrenza. Ovviamente poi bisogna fare un bel lavoro al poligono sparando bene».

LISA VITTOZZI (CS CARABINIERI): «Sto bene, e sono pronta per iniziare. Le prime gare sono sempre un punto di domanda, perché non si sa ancora dove si è rispetto agli altri. Per questo motivo, sono curiosa di scoprirlo.
La gara di domani? Abbiamo una bella staffetta, e possiamo dire la nostra. Poi si, sono nuovamente in ultima frazione e lo ammetto, sono contenta di chiudere la staffetta».

 

Giorgio Capodaglio