ÖSTERSUND - Sorride come non gli vedevamo fare da tempo. Guardando Lukas Hofer si percepisce tutta la voglia di tornare a gareggiare, riassaporare quella Coppa del Mondo che gli mancava da troppo tempo. All'ora di pranzo, l'altoatesino del Centro Sportivo Carabinieri è stato l'ultimo azzurro a lasciare la pista in occasione dell'allenamento mattutino, fermandosi a svolgere fino alla fine alcune serie al poligono.
Terminato l'allenamento ufficiale, mentre stava andando a fare defaticamento, Hofer si è quindi fermato a parlare al nostro microfono, esprimendo tutta la propria felicità per essere finalmente tornato nell'ambiente che ama. «Diciamo che fino all’ultimo non si sapeva cosa sarebbe successo. Più che altro, dopo tutto il lavoro che abbiamo fatto fino ad oggi, sono più che contento che siamo qui. Anche Johannes Lukas è molto contento che ce l'abbiamo fatta, dopo tutti i problemi che ci sono stati. Anche durante questa preparazione qualche probloemino è uscito, ma ci sta. Siamo però riusciti sempre a reagire molto bene, intelligenti nel fermarci immediatamente, appena si presentava un piccolo problema. Ciò ci ha dato la possibilità di riuscire a essere presenti già a Östersund. Non vedo l’ora di riprovarci e combattere di nuovo».
In Val Martello, Hofer ha fatto una bella impressione. Cosa si aspetta allora l'azzurro da sé stesso? «Alle gare della Val Martello sono arrivato dopo tre o quattro settimane nelle quali avevo svolto tanto lavori, mi sentivo bene ma non pensavo di poter avere un vantaggio del genere, addirittura un minuto. Quella gara è stata una bella conferma del lavoro fatto. Secondo me posso essere fiducioso, anche se non posso pretendere subito miracoli, ma so che ci sono e che ho lavorato bene. Quando tutto funziona, sto bene fisicamente, sci e tiro non hanno problemi, e anche mentalmente sto bene, allora sono sicuro che i risultati arrivano da soli».
Non era facile continuare a metterci tanto impegno, lottare in ogni maniera per tornare nonostante a volte il fisico sembrava suggerire altro. Hofer è convinto che ciò non derivi solo dalla sua sconfinata passione per il biathlon: «Fin da bambino i miei genitori mi hanno insegnato a non mollare con facilità e quanto mi hanno insegnato è ciò che mi caratterizza. Dopo due anni anni in cui sono stato più vicino al ritiro che a continuare, sono proprio contento di essere qui di nuovo. In particolare di gareggiare a Östersund, perchè questa località mi è sempre piaciuta, mi ci sono allenato tanto negli ultimi anni, sia in estate che in inverno. Guardatemi, parlo con il sorriso, è emozionante tornare».
L'azzurro riesce con le sue espressioni a trasmetterci tutta la gioia di questo ritorno, che avverrà in coppia con un'atleta che è dodici anni più giovane rispetto a lui: «La cosa bella, in questo caso, è che si vede anche il cambio generazionale in corso nella squadra italiana. C'è un vecchietto come me che gareggia insieme a una ragazza così giovane, che sta crescendo come tutto il gruppo. Per me è bellissimo disputare una gara con un’atleta come lei e spero che domani ci divertiremo. Questa è la cosa fondamentale».