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Sci di fondo

Sci di fondo – Gli svedesi temono per il futuro degli sport invernali con i cambiamenti climatici

In questi anni, la difficoltà di ospitare le olimpiadi invernali si è fatta sempre più evidente. Oltre ai problemi di natura economica, anche la situazione del clima ha ridotto considerevolmente il numero delle nazioni che presentato la propria candidatura. Quando Milano-Cortina si è aggiudicata le Olimpiadi, Stoccolma era l’unica contendente e non è ancora chiaro saranno le nazioni o le città che hanno fatto domanda per ospitare le Olimpiadi del 2030, nonostante l’assegnazione dovrebbe avvenire in tempi relativamente brevi.
Durante la conferenza del Comitato Olimpico Internazionale (CIO) tenutasi a Mumbai in ottobre, è stato presentato un rapporto allarmante e spaventoso sull’ambiente. Solo dieci Paesi, stima il rapporto, avranno l’opportunità di ospitare le Olimpiadi invernali nel 2040 a causa della mancanza di neve.
Intervistata da Expressen, la 23enne Frida Karlsson si dice profondamente preoccupata per la cupa previsione del CIO. «È tragico e preoccupante. Ora stiamo iniziando ad agire e a pensare di più al clima nel nostro sport. Ma davvero non capisco perché non facciamo di più visto quanto duramente ci colpisce. Il divieto del fluoro è una cosa da poco. Ma se lo paragoniamo, ad esempio, a ciò che causano tutti i viaggi, c’è molto altro da fare che sarebbe stato più importante»
Lo sciatore Björn Sandström è da diversi anni consulente per la sostenibilità della Federazione sciistica svedese. Quando sente parlare del rapporto del CIO è ben più che spaventato, arrabbiato. «È dannatamente spaventoso. Viene da chiedersi quanto tempo resisteranno questi sport. Lo sci sull’erba è un orribile promemoria. Ma non è troppo tardi. Stanno accadendo molte cose positive in tutto il mondo, ma lo sviluppo che sta avvenendo ora è troppo lento.»
Il tecnico della nazionale Anders Byström si unisce alle preoccupazioni. «Non mi sento affatto bene. La domanda è: cosa fare? Possiamo contribuire in piccoli modi, ma non aiuta nel quadro generale. Dopotutto, dietro questo rapporto ci sono gli esperti, quindi non è un’invenzione. È spaventoso»

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