Con il passaggio di Vincent Vittoz dalla squadra maschile di coppa del mondo di biathlon alla guida del gruppo femminile delle "osservate", il settore dello sci di fondo femminile ha trovato nuova energia. Quest’estate infatti la squadra femminile di Coppa del Mondo, allenata da Alexandre Pouyé, ha trascorso gran parte della sua preparazione in compagnia del Gruppo B, anziché affiancarsi al gruppo maschile: l’obiettivo era naturalmente di far crescere le atlete di entrambi i gruppi attraverso la competizione e l’emulazione.
«Se siamo andati in ritiro con il Gruppo B, è perché c’è una grande dinamica. Queste sono ragazze che hanno un vero potenziale» ha dichiarato a Skichrono Alexandre Pouyé, a capo della squadra femminile francese «Sento che ha fatto loro molto bene. Lo vediamo come un vero e proprio obiettivo di rendimento»
È una preparazione insolita quella che le ragazze del gruppo di Coppa del Mondo di sci di fondo (Delphine Claudel, Flora Dolci e Léna Quintin) hanno effettuato questa estate, abbracciata però favorevolmente dal giovane allenatore 30enne, che si appresta a vivere il suo secondo inverno con lo staff della Coppa del Mondo: «L’anno scorso avevamo un modo diverso di lavorare. Avevo bisogno di essere in contatto con la squadra maschile di Coppa del Mondo per orientarmi, una sorta di formazione continua. Era importante fare un tour a 360° dell’ambiente, la quotidianità della Coppa del Mondo non si può inventare, bisogna viverla per capire certe cose. Mi sento più attrezzato rispetto all’anno scorso» Quest’anno, però, dopo aver preso le misure in Coppa del Mondo per Pouyé era tempo di iniziare a lavorare in maniera sostanziale sul gruppo di Coppa del Mondo femminile per farlo progredire, lavoro che però non si può fare escludendo la futura generazione e ha bisogno della massima collaborazione tra Pouyé e Vittoz, che tra loro dimostrano di trovarsi molto bene.
«Abbiamo visioni dei massimi livelli che si avvicinano abbastanza» spiega Alexandre Pouyé «È un vantaggio per me vedere il suo modo di fare le cose. È molto bravo a migliorare la tecnica nello sci. Passa molto tempo a lavorare su questo. Ci sono state molte discussioni sui miglioramenti tecnici che devono essere apportati per le ragazze.»
«Ci sono più scambi, più concorrenza su base giornaliera, più confronti. Tutto questo porta densità, è interessante per le ragazze del Gruppo A e permette alle più giovani di vedere il margine di miglioramento che devono ancora avere, e dimostrare che non è impossibile da raggiungere» ha spiegato invece Vittoz, che da questa estate è a capo del gruppo B femminile. «C’è sempre del lavoro da fare, non abbiamo un enorme serbatoio che potrebbe portare a più scontri e rivalità. Abbiamo alcune grandi individualità capaci di fare bene, come Delphine Claudel, Léna Quintin e Flora Dolci, ma penso che abbiamo ancora bisogno di accrescere la squadra femminile aumentando ancora di più i nostri standard. Forse non in eventi specifici, perché abbiamo forti velociste o fondiste sulla distanza, ma abbiamo bisogno di atlete polivalenti in modo da potercela giocare in modo globale dello sci di fondo mondiale»
La ragione di questa mancanza di densità nel bacino di utenza del fondo può essere spiegata secondo Vittoz dal fatto che «c’è molta competizione con il biathlon. Il bacino è diviso per due terzi a loro favore.» D’altra parte, si può rimanere ottimisti: «Penso che abbiamo una strada da percorrere e che dobbiamo inserire diverse ragazze per costruire una staffetta davvero competitiva, in grado di competere con le scandinave, ad esempio. C’è ancora margine di miglioramento.»
Sci di fondo – In Francia continua la collaborazione tra squadra A e B femminile per far crescere il movimento: “C’è ancora margine di miglioramento”
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