In vista della stagione invernale, di quest’anno, come ormai noto, la Federazione Internazionale di Sci (FIS) ha introdotto un divieto totale di fluoro nella preparazione degli sci. Questo cambiamento così radicale ha comportato costi enormi non solo per le case produttori di sci ma anche per le federazioni stesse.
In Norvegia, alcuni di questi costi sono stati resi noti: a squadra nazionale combinata ha, tra le altre cose, acquistato una propria macchina di prova, che ha un prezzo di quasi mezzo milione di corone (circa 40 mila euro, nrd), secondo il responsabile della Combinata Nordica norvegese Ivar Stuan.
«È un investimento costoso, ma serve a garantire che gli sci siano privi di fluoro quando li diamo agli atleti» dice Stuan all’agenzia di stampa norvegese NTB.
In Norvegia, il triste record di avere la prima atleta al mondo ad essere squalificata per alti livelli di fluoro (Ragnhild Mowinckel a Sölden, nrd) è stato preso molto seriamente da tutte le altre discipline che vogliono assolutamente evitare che questo possa accadere ai propri atleti. Stuan afferma che il team di Combinata Nordica ha acquistato nuove attrezzature laddove era possibile sostituirle, oltre ad una pulizia completa di tutto il resto. La squadra ha dovuto rivedere anche il contratto del responsabile della lubrificazione, da part-time a tempo pieno.
«I nostri costi di manodopera sono aumentati di diverse centinaia di migliaia di corone. Ci stiamo avvicinando anche a diverse centinaia di migliaia di euro per la sostituzione delle attrezzature» dice Stuan.
Il totale ammonta così a quasi un milione di corone (85 mila euro circa).
«Immagino che sia il costo totale, sì. Abbiamo anche cambiato il camion per il service. L’abbiamo comprato dal biathlon proprio perché ne volevamo uno nuovo prima della stagione in arrivo. Il divieto del fluoro ci è costato caro, ma è importante.»
Investimento che comunque alla fine è pienamente ripagato, perché tutte le precauzioni prese hanno tranquillizzato gli atleti, che non hanno più paura di trovare tracce di fluoro sotto gli sci nelle gare di questa stagione. Rimane però un solo dubbio.
«Ho paura della contaminazione e di conseguenza di essere fermato. È qualcosa che tutti temono ed è per questo tutto il lavoro preparatorio che gli skimen hanno fatto è così importante» ha detto Jarl Magnus Riiber a NTB. Gyda Westvold Hansen è invece serena: «Non me ne preoccupo troppo. I nostri skimen hanno svolto un lavoro molto accurato quest’estate, quindi confido che saremo molto ben preparati»
“No fluoro” quanto mi costi? Il responsabile della Combinata Nordica norvegese fa i conti prima dell’inizio della stagione
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