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Biathlon – Dorothea Wierer non vede dominatrici in campo femminile: “Difficile che una donna possa fare come Johannes Bø o Martin Fourcade”

È ovviamente l’atleta più cercata e amata del circuito internazionale del biathlon, a maggior ragione ora che è rimasta l’ultima a rappresentare la "vecchia guardia" di campionesse. Dorothea Wierer è come sempre molto richiesta dai media, italiani ma soprattutto internazionali, e sono quindi tante le interviste che rilascia nel corso della stagione, anche perché non è mai banale o ripetitiva, in ogni suo intervento si riesce comunque a cogliere qualcosa di interessante. Questa mattina, è apparsa su Ski Chrono un’intervista che l’azzurra ha rilasciato al sito francese alla fine di ottobre, quindi prima della partenza per la Norvegia. Dopo aver fatto il punto sulla sua estate, nella quale ha ammesso di aver avuto "solo un po’ di mal di schiena, ma niente di grave", Wierer è tornata sulla passata stagione: «Ero convinta che Simon avrebbe vinto la Coppa del Mondo, perché è stata super competitiva per tutta la stagione. Personalmente, mi sono concentrata principalmente sul fare buone gare, sparando bene. Io stessa sono rimasta sorpresa che le cose andassero così bene alla fine della stagione, ma non ho mai pensato di vincere il globo». 
E anche per la prossima stagione, Wierer non si pone obiettivi particolari legati ai risultati: «Non penso di dover vincere questo o quello, non ha senso per me. Spero solo di fare una buona stagione, di essere con costanza ad un ottimo livello per tutto l’inverno. So che sarà dura, come al solito, e ci vuole anche un po’ di fortuna nel non ammalarsi. Naturalmente, spero di essere in buona condizione per i Mondiali, ma nella passata stagione ho potuto constatare che non è sempre facile essere al meglio in un momento specifico (ride). Se riuscissi a salire sul podio, sarebbe una buona stagione. Sarebbe fantastico se riuscissi a vincere qualche gara, ma sarà molto, molto difficile».
Parlando più in generale del biathlon, Wierer si è detta convinta che in campo femminile sia più difficile avere una dominatrice, come è stato per esempio Johannes Bø nella passata stagione al maschile: «Non penso che una ragazza possa fare come Johannes Thingnes Bø o Martin Fourcade, vincendo tanti grandi globi per diversi anni. Certo, forse Julia Simon vincerà ancora, ma non credo che il dominio di Bø o Fourcade sia possibile tra le ragazze. Anche perché lo sport femminile è diverso, abbiamo altri problemi a cui pensare, ogni mese per esempio (ride), e non è sempre facile da gestire». 
Nel corso della sua carriera, Wierer ha gareggiato contro tante campionesse, quindi nessuna meglio di lei può fare un confronto tra il livello presente e quello passato del biathlon femminile: «In tutti questi anni ho affrontato Kaisa (Mäkäräinen), Magdalena Neuner, Darya Domracheva e il livello era già altissimo. Se guardo il tempo sugli sci, penso che il livello complessivo sia ancora molto alto. La differenza è che in alcuni anni il livello è molto omogeneo con diversi atleti molto forti e in altri un po’ meno»
Dopo aver parlato anche della squadra francese, Wierer ha detto la sua sul team azzurro: «La scorsa stagione è stata positiva per la squadra italiana. Stanno arrivando i giovani e spero che riescano a crescere bene nei prossimi anni. Penso che sia molto importante per il biathlon italiano, ma vedremo cosa succederà. Per quanto riguarda me, come ogni anno darò il meglio di me, ma non si sa mai quando si è “finiti” (ride). Se Giacomel può già lottare per il globo di cristallo? Forse non per la classifica generale, ma può essere molto forte. A volte c’era già l’inverno scorso. Se spara bene può ottenere ottimi risultati. È bello avere buoni risultati anche per i ragazzi, hanno dimostrato che possono essere molto bravi anche nelle staffette e hanno trascorso un’ottima estate. Si vede che hanno lo spirito giusto, che vogliono sempre andare più veloci e migliorare, il che è molto positivo perché questa squadra è davvero giovane». 
Inevitabile che le venisse posta poi la domanda sul futuro, legata alla sua eventuale partecipazione alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. La risposta, come sempre tra una battuta e l’altra, non poteva essere diversa dalle altre: «Ho in mente i Giochi Olimpici del 2026 perché tutti me ne parlano (ride). Sarebbe sicuramente bello esserci, perché non tutti gli atleti hanno la possibilità di gareggiare ai Giochi Olimpici nel paese in cui sono cresciuti. Ma prima vedremo come andrà questa stagione. Non ho alcun obbligo di esserci. Sarebbe fantastico, ma se vedo che non ho la motivazione in più… il problema non è il mio corpo, perché mi sento bene, ma piuttosto la motivazione». 

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