Novembre è arrivato e con lui il tanto atteso passaggio che tutti i biathleti aspettano fin dall’estate: adesso possono riporre gli skiroll e finalmente iniziare ad allenarsi sulla neve. Dopo lunghi mesi di duro lavoro sull’asfalto, i primi allenamenti sulla neve sono molto importanti in vista della nuova stagione. Jonne Kähkönen (FIN), allenatore della squadra femminile italiana, ha spiegato alcuni degli aspetti chiave di questa transizione proprio mentre la sua squadra si sta godendo le condizioni invernali a Sjusjoen, in Norvegia. Ricordiamo che le competizioni norvegesi saranno trasmesse in Diretta da Fondo Italia. Adesso, il team azzurro è "riunito" (maschi e femmine del gruppo – Milano Cortina) in Norvegia.
“Passare dall’asfalto alla neve richiede sicuramente un po’ di lavoro sulla tecnica e sull’economia dello sci. Molte volte, la neve naturale è un po’ più lenta rispetto all’uso degli skiroll, quindi in genere è più faticoso a livello muscolare” dichiara il tecnico azzurro a Biathlonworld. “Questo di solito si traduce in frequenze cardiache più elevate e sciate più lente, quindi è importante che gli atleti monitorino i livelli corretti della frequenza cardiaca in allenamento e allo stesso tempo, per noi allenatori, è importante inserire uno stimolo a sciare più velocemente in sessioni selezionate, in modo che l’allenamento non sia solo portare gli sci a fare una passeggiata”.
Allo stesso tempo, la stagione non è ancora arrivata e i biatleti stanno ancora migliorando la loro forma in vista del prossimo inverno. Per questo motivo la scelta della sede per i primi allenamenti sugli sci deve tenere conto più che “solo” della presenza di neve, ma anche di tutte le necessità che si richiedono per un buon concentrato di lavoro pre-stagionale. “La sede dello snow camp, idealmente, dovrebbe avere un buon stadio per sessioni specifiche di biathlon, includendo anche un circuito più lungo, un po’ più graduale (non così collinoso) per le sessioni pomeridiane facili e lunghe. Molte volte all’inizio della stagione questa è una sfida, perché spesso non abbiamo ancora la neve naturale. Inoltre, in genere continuiamo a fare anche sessioni di forza in palestra, quindi un centro fitness o una palestra di base dovrebbero essere facilmente raggiungibili”.
Per non parlare della logistica del viaggio. “Dall’Italia al nord è già un bel viaggio di un giorno, quindi la sede dovrebbe essere facilmente raggiungibile una volta atterrati. Tra qualche anno dovremo anche pianificare come spostare il servizio (veicoli, attrezzature, ecc.) in modo efficiente ed economico dopo il ritiro nelle prime sedi della Coppa del Mondo o di IBU Cup”. Detto questo, il primo ritiro sulla neve è un momento di felicità. Il ritorno alla neve sembra Natale per i biatleti, e anche Kahkonen condivide la stessa eccitazione. "L’atmosfera nella squadra è calma, ma si sente l’attesa di scendere sulla neve e dell’inizio della stagione. Il camp sulla neve per me è importante: siamo vicini all’inizio della stagione, quindi ci sarà molto lavoro sulla tecnica, sia in pista che al poligono per far sentire gli atleti a proprio agio e sicuri sulla neve”.
"Inoltre – prosegue Kähkönen – questo è il primo ritiro da settembre in cui siamo tutti insieme, le squadre femminili e maschili, sia gli atleti che lo staff, compresi i tecnici dei materiali. Penso che sarà ottimo per noi riunire di nuovo la grande famiglia!”.
Jonne Kähkönen a Biathlonworld: “Il passaggio da skiroll a neve naturale è molto delicato. La logistica non è semplice quando ti sposti dall’Italia in Scandinavia”
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