Se ne parla da anni, è stata sperimentata l’anno scorso e introdotta ufficialmente in questa stagione: è l’abolizione del fluoro, una novità destinata a influenzare radicalmente tutti gli sport sulla neve. Come tutti i cambiamenti, soprattutto quelli più rivoluzionari, atleti e staff tecnici lo affrontano con paura, circospezione, se non addirittura con sospetto.
Dalla Svezia gli atleti hanno espresso diverse critiche al cosiddetto "no fluoro". Tra questi c’è anche Calle Halfvarsson: «Mi sento insicuro», questo il commento del veterano ai connazionali di Expressen. «So solo che c’è un macchinario che rileva la presenza di fluoro e ha dato molti problemi. Delle volte ha funzionato, altre no. Possiamo essere sicuri che funzioni a Ruka (per l’esordio in Coppa del Mondo, nda)? Non lo so, secondo me nemmeno la FIS è sicura. Sarebbe un disastro se arrivassimo lì e il sistema non funzionasse. In quel caso cosa si fa?».
Il manager della squadra nazionale svedese Anders Byström ha paventato addirittura possibili sabotaggi resi possibili da questa introduzione, per esempio gettando dei prodotti al fluoro sulla pista e "incastrando" gli atleti che ci passano sopra: «Non ci si può mai proteggere da questo caso, è un aspetto che va preso in considerazione. Basta che qualcuno del pubblico decida che un atleta stia andando troppo forte e getti del fluoro sulla pista». La campionessa in carica della sprint Maja Dahlqvist ha concordato con Byström: «Se qualcuno volesse, troverebbe il modo di riuscirci. Ora c’è un’altra regola da infrangere: l’unica cosa che posso fare è sperare che tutti vogliano giocare pulito».
Sci di Fondo – Ancora critiche dalla Svezia sul divieto al fluoro: gli atleti paventano il rischio sabotaggio

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