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Salto con gli sci – Norvegia, un buco di quasi 20 milioni di corone dietro alla proposta di scissione dalla Federazione

Non è un periodo facile per le federazioni sportive. Chi più, chi meno, tutte si trovano ad affrontare ristrettezze economiche, fatte i tagli al personale e rinunce dal punto di vista sportivo. È sempre più difficile, in tempi di inflazione galoppante, reperire risorse per compensare l’aumento delle spese.
Conoscevamo già i problemi della Federazione Norvegese di Sci, amplificati però dalle controversie con gli atleti per i diritti di immagine, ma poco si sapeva del settore salto, in cui gli atleti non sembrano dare problemi ai vertici federali, a differenza di quanto accade nello sci nordico e in quello alpino.
Da una nota trapelata ieri e finita sui giornali di Clas Brede Bråthen, conosciamo oggi un po’ di più di questa faccia della medaglia. Come riporta Dagbladet, al salto norvegese oggi mancano due sponsor principali, incluso uno sponsor generale, e questo comporta notevoli difficoltà finanziarie.
Il commentatore del Dagbladet, Esten O. Sæther, stima che «nell’ipotesi peggiore, la perdita potrebbe arrivare a 20 milioni di corone norvegesi (circa 1,7 milioni di Euro, ndr). Nel lavoro di bilancio per il 2024, il salto ha coperto finora solo il 40% circa delle spese»
La disciplina chiede dunque alla Federazione una quota maggiore delle entrate televisive e degli eventi che lo sport genera. Secondo Bråthen, dal 2011 il salto ha contribuito al fondo comune federale con più di 400 milioni di corone norvegesi (circa 34 milioni di euro, ndr), ma non ne ha ricevuto abbastanza indietro.
Ecco perché nel documento che è stato oggetto di leak, auspica che, finanziariamente, il salto possa diventare indipendente dalla Federazione e i suoi introiti non foraggino più le altre discipline.
Il capo del comitato di salto, Stine Korsen, reagisce al fatto che quello che doveva essere un documento interno è andato fuori strada: «Penso solo che sia triste. La fiducia è assolutamente necessaria in un’organizzazione come la nostra» ha dichiarato a Dagbladet.
«Si tratta sia di organizzazione che di finanze» continua «A mio parere, queste sono le principali fonti di molti dei problemi che vediamo oggi nell’associazione sciistica. Non è qualcosa su cui il comitato di salto ha lavorato o ha ricevuto proposte. Il documento di Clas non è un documento politico. È il suo punto di vista e le sue considerazioni basate su 25 anni di esperienza che vuole condividere con coloro che prenderanno le decisioni nella Federazione norvegese di sci».
Korsen ha inoltre confermato che il comitato di salto avrà una riunione questo weekend in cui si discuterà della questione.
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