L’avvocato Pål Kleven, che nella disputa tra Federazione norvegese di sci e atleti rappresenta alcuni sciatori alpini e il fondista Johannes Høsflot Klæbo, ritiene che gli atleti siano stati messi a tacere sia dalla Federazione di Sci che dalla Confederazione Sportiva Norvegese.
Kleven crede che Federazione sciistica abbia ora chiesto al comitato legale della Confederazione Sportiva Norvegese di considerare questioni completamente diverse da quelle su cui gli atleti avevano inizialmente avevano concentrato le loro richieste tramite una lettera al comitato legislativo della stessa Federazione di Sci.
«Gli atleti hanno chiesto alla commissione legislativa della Federazione di valutare a chi appartengono i diritti di immagine degli atleti. La Federazione è d’accordo ora sul fatto che questi diritti siano degli atleti, ma afferma, a quanto ho capito, che l’associazione ha ancora un diritto illimitato di vendere questi diritti ai suoi sponsor» ha dichiarato Kleven a VG «Ho chiesto un contraddittorio e che sia consentito agli atleti di commentare le domande. Non ci è stato permesso di farlo. Ti senti semplicemente impotente. Il diritto di essere ascoltati è un principio centrale della certezza del diritto e in questo caso, che va avanti da così tanto tempo, è anche importante non avviare procedimenti che potrebbero aggravare ulteriormente il conflitto. I professionisti possono ora riporre la loro fiducia nei membri del comitato giuridico della Confederazione che gestiranno la questione in modo responsabile.»
Finn Aagaard, capo delle comunicazioni della Confederazione sportiva norvegese, risponde che il comitato non ha una funzione giudicante, ma è solo un organo di natura legislativa indipendente e autonoma, e basa i suoi pareri su fonti giuridiche pertinenti.
«Il Comitato Legislativo quindi non basa le sue dichiarazioni su un processo contraddittorio in cui chiunque abbia percezioni diverse di un’interpretazione deve essere in grado di presentare il proprio punto di vista al comitato. Ai clienti di Kleven è stato tuttavia offerto, sulla base dell’indagine presso la Confederazione, di indicare se ci sono domande in merito alla legislazione della Confederazione, in modo che si possa valutare se ci sia bisogno di chiarimenti da parte del Comitato. La Confederazione prende atto che i clienti di Kleven hanno scelto di non avvalersi dell’offerta.»
Pål Kleven è deluso, in quanto non ha mai chiesto, stando alle sue dichiarazioni riportate da VG, di sottoporre un nuovo caso al Comitato, ma solo di poter commentare quanto la Federazione ha presentato al comitato. La questione, secondo il legale, non sarà mai risolta se si continuano a presentare istanze su istanze al Comitato legislativo della Confederazione Sportiva.
Arne Baumann, segretario generale della Federazione Norvegese di Scii afferma invece che la Federazione ha chiesto alla Confederazione sportiva norvegese una dichiarazione interpretativa sulla legislazione della Confederazione e dissente da Kleven sul fatto che si tratti di questioni completamente diverse rispetto ai diritti d’immagine degli atleti. Ora, anche la Federazione norvegese di Sci istituirà un proprio comitato e spera che la dichiarazione interpretativa della Confederazione sia utile al gruppo.
Pål Kleven rimanda al mittente le accuse rivolte ai suoi assistiti, anche da altri atleti come il saltatore con gli sci Halvor Egner Granerud, secondo cui gli atleti vorrebbero sfidare il modello delle squadre nazionali che finora li ha sostenuti e ha permesso loro di ottenere successi e che dietro ci siano solo motivazioni di natura economica.
«Dato che gli atleti detengono i loro diritti di immagine, essi devono avere una certa influenza sul modo in cui l’associazione vende questi diritti, e la richiesta da parte degli atleti è quindi che l’associazione e gli atleti si accordino su una qualche forma di "tetto " per quanto riguarda l’utilizzo di questi diritti da parte dell’associazione. Ciò ridurrà il numero di conflitti. Si spera che tale interazione tra le parti abbia anche un effetto economico positivo per entrambe le parti»
Kleven crede che Federazione sciistica abbia ora chiesto al comitato legale della Confederazione Sportiva Norvegese di considerare questioni completamente diverse da quelle su cui gli atleti avevano inizialmente avevano concentrato le loro richieste tramite una lettera al comitato legislativo della stessa Federazione di Sci.
«Gli atleti hanno chiesto alla commissione legislativa della Federazione di valutare a chi appartengono i diritti di immagine degli atleti. La Federazione è d’accordo ora sul fatto che questi diritti siano degli atleti, ma afferma, a quanto ho capito, che l’associazione ha ancora un diritto illimitato di vendere questi diritti ai suoi sponsor» ha dichiarato Kleven a VG «Ho chiesto un contraddittorio e che sia consentito agli atleti di commentare le domande. Non ci è stato permesso di farlo. Ti senti semplicemente impotente. Il diritto di essere ascoltati è un principio centrale della certezza del diritto e in questo caso, che va avanti da così tanto tempo, è anche importante non avviare procedimenti che potrebbero aggravare ulteriormente il conflitto. I professionisti possono ora riporre la loro fiducia nei membri del comitato giuridico della Confederazione che gestiranno la questione in modo responsabile.»
Finn Aagaard, capo delle comunicazioni della Confederazione sportiva norvegese, risponde che il comitato non ha una funzione giudicante, ma è solo un organo di natura legislativa indipendente e autonoma, e basa i suoi pareri su fonti giuridiche pertinenti.
«Il Comitato Legislativo quindi non basa le sue dichiarazioni su un processo contraddittorio in cui chiunque abbia percezioni diverse di un’interpretazione deve essere in grado di presentare il proprio punto di vista al comitato. Ai clienti di Kleven è stato tuttavia offerto, sulla base dell’indagine presso la Confederazione, di indicare se ci sono domande in merito alla legislazione della Confederazione, in modo che si possa valutare se ci sia bisogno di chiarimenti da parte del Comitato. La Confederazione prende atto che i clienti di Kleven hanno scelto di non avvalersi dell’offerta.»
Pål Kleven è deluso, in quanto non ha mai chiesto, stando alle sue dichiarazioni riportate da VG, di sottoporre un nuovo caso al Comitato, ma solo di poter commentare quanto la Federazione ha presentato al comitato. La questione, secondo il legale, non sarà mai risolta se si continuano a presentare istanze su istanze al Comitato legislativo della Confederazione Sportiva.
Arne Baumann, segretario generale della Federazione Norvegese di Scii afferma invece che la Federazione ha chiesto alla Confederazione sportiva norvegese una dichiarazione interpretativa sulla legislazione della Confederazione e dissente da Kleven sul fatto che si tratti di questioni completamente diverse rispetto ai diritti d’immagine degli atleti. Ora, anche la Federazione norvegese di Sci istituirà un proprio comitato e spera che la dichiarazione interpretativa della Confederazione sia utile al gruppo.
Pål Kleven rimanda al mittente le accuse rivolte ai suoi assistiti, anche da altri atleti come il saltatore con gli sci Halvor Egner Granerud, secondo cui gli atleti vorrebbero sfidare il modello delle squadre nazionali che finora li ha sostenuti e ha permesso loro di ottenere successi e che dietro ci siano solo motivazioni di natura economica.
«Dato che gli atleti detengono i loro diritti di immagine, essi devono avere una certa influenza sul modo in cui l’associazione vende questi diritti, e la richiesta da parte degli atleti è quindi che l’associazione e gli atleti si accordino su una qualche forma di "tetto " per quanto riguarda l’utilizzo di questi diritti da parte dell’associazione. Ciò ridurrà il numero di conflitti. Si spera che tale interazione tra le parti abbia anche un effetto economico positivo per entrambe le parti»