La notizia del ritiro di Lucas Braathen ha sconvolto il mondo sportivo norvegese e non solo, con messaggi di solidarietà per l’atleta che a soli 23 anni ha deciso di chiudere la sua carriera pur di non cedere alle richieste della federazione riguardo alle annose legate alle sponsorizzazioni personali.
Una voce, però, si alza fuori dal coro. Quella di Halvor Egner Granerud. Il vincitore della Coppa del Mondo di Salto con gli Sci nel 2021 e nel 2023, che proprio in questi giorni aveva parlato dell’importanza della cultura sportiva e del senso di comunità e condivisione tra le generazioni per il futuro dello sport, è critico nei confronti del connazionale che, a suo dire, sta mettendo i propri interessi prima di quelli della propria nazione.
«È imbarazzante che si arrenda» ha dichiarato a TV2 il campione del salto con gli sci «In ogni caso, credo che i singoli atleti non siano più grandi del sistema, ma non ho una visione completa del conflitto in cui dice di essersi trovato»
«Nessuno trae vantaggio dalla scomparsa dal sistema di un profilo come Lucas Braathen, ma lo sport di punta è tale che arrivano nuovi atleti. Quindi ai miei occhi è lui quello che perde di più arrendendosi. La Federazione ottiene nuovi atleti e stelle, mentre lui non ottiene una nuova carriera. È triste che abbia scelto questo, ma lo ha fatto. Lui stesso dice di essere molto felice della scelta, quindi possiamo sperare che sia una scelta con cui potrà convivere per il resto della sua vita, ma faccio fatica a dispiacermi per un atleta che guadagna tanti milioni all’anno e ne perde uno in più.»
Durante la conferenza stampa a Sölden, Braathen ha spiegato a lungo i retroscena delle sue dimissioni. Uno dei fattori più centrali in questa spiegazione è stato il conflitto sui diritti d’immagine, un conflitto che caratterizza da diversi anni la squadra di sci alpino e che ha portato Braathen a perdere il piacere di gareggiare.
Una voce, però, si alza fuori dal coro. Quella di Halvor Egner Granerud. Il vincitore della Coppa del Mondo di Salto con gli Sci nel 2021 e nel 2023, che proprio in questi giorni aveva parlato dell’importanza della cultura sportiva e del senso di comunità e condivisione tra le generazioni per il futuro dello sport, è critico nei confronti del connazionale che, a suo dire, sta mettendo i propri interessi prima di quelli della propria nazione.
«È imbarazzante che si arrenda» ha dichiarato a TV2 il campione del salto con gli sci «In ogni caso, credo che i singoli atleti non siano più grandi del sistema, ma non ho una visione completa del conflitto in cui dice di essersi trovato»
«Nessuno trae vantaggio dalla scomparsa dal sistema di un profilo come Lucas Braathen, ma lo sport di punta è tale che arrivano nuovi atleti. Quindi ai miei occhi è lui quello che perde di più arrendendosi. La Federazione ottiene nuovi atleti e stelle, mentre lui non ottiene una nuova carriera. È triste che abbia scelto questo, ma lo ha fatto. Lui stesso dice di essere molto felice della scelta, quindi possiamo sperare che sia una scelta con cui potrà convivere per il resto della sua vita, ma faccio fatica a dispiacermi per un atleta che guadagna tanti milioni all’anno e ne perde uno in più.»
Durante la conferenza stampa a Sölden, Braathen ha spiegato a lungo i retroscena delle sue dimissioni. Uno dei fattori più centrali in questa spiegazione è stato il conflitto sui diritti d’immagine, un conflitto che caratterizza da diversi anni la squadra di sci alpino e che ha portato Braathen a perdere il piacere di gareggiare.
Il saltatore 27enne non capisce come una disputa sulle sponsorizzazioni possa colpire così tanto un atleta così giovane al punto da spingerlo a scegliere di rinunciare alla carriera pur di non cedere a compromessi. E la cosa lo rattrista molto.
«È un peccato che un ventitreenne perda la gioia di fare sport. Non capisco bene il ragionamento, mi suona strano se dice che il motivo sono i diritti d’immagine, probabilmente era quello che aveva menzionato di più. Allora abbiamo priorità diverse, se questa è l’unica ragione»