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Milano Cortina 2026, per la pista di bob il Ministro Abodi tifa Torino: “Vorremmo mantenere l’italianità delle competizioni, ma le valutazioni non saranno politiche”

In occasione della prima giornata di Modena Skipass, l’evento che apre ufficialmente la stagione invernale del mondo FISI, era presente anche il Ministro Andrea Abodi, protagonista del Convegno Nazionale sulla Sicurezza in Pista, che ha interloquito con il Presidente della FISI, Flavio Roda, il Presidente dell’ANEF, Valeria Ghezzi, il Presidente del Col.Naz. Luigi Borgo e con il Presidente del Comitato Organizzatore della candidatura dei Mondiali di Val Gardena 2029, Rainer Senoner.
A margine dell’evento, Abodi si è fermato a parlare con i media presenti, svelando anche l’argomento della lunga chiacchierata con l’azzurro Federico Pellegrino, avuta all’interno dello stand della Valle d’Aosta: «Abbiamo parlato della doppia carriera che lui sta facendo (agonismo ed università, ndr), anche perché sono convinto che l’impegno ad alto livello agonistico non possa precludere la possibilità di acquisire competenze attraverso il percorso universitario, perché poi la vita sportiva a un certo punto finisce e bisogna predisporsi a ciò che viene dopo. Lui mi sembra un ragazzo molto in gamba e mi auguro riesca a fare proseliti all’interno della squadra azzurra».
Inevitabile parlare della pista da bob, dopo il flop di Cortina e la proposta del Piemonte di ristrutturare e riaprire la pista olimpica di Cesana, per permettere la disputa delle gare in Italia, anziché portare le Olimpiadi oltre confini: «Tutti avremmo voluto tenere le gare di bob, slittino e skeleton a Cortina, come era nel dossier olimpico. Per questo abbiamo lavorato tutti con il massimo impegno fino a una quindicina di giorni fa, purtroppo ci siamo dovuti arrendere all’impossibilità oggettiva di mettere ulteriori risorse, 60 milioni che diventavano un problema, perché ci sono altre priorità che come vedete dalla finanziaria sono evidenti. Adesso speriamo che la documentazione presentata dalla Regione Piemonte e la Città Metropolitana di Torino possano essere valutate positivamente. Noi vorremmo tenere queste gare in Italia, anche per mantenere l’italianità di queste competizioni, dopodichè le valutazioni principali non saranno politiche ma tecniche».

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