MOLINA DI FIEMME – Un anno fa non nascose un po’ di emozione Lisa Vittozzi, quando nel corso della presentazione della sponsorship con il Pastificio Felicetti, l’azzurra si era ritrovata a parlare di ciò che aveva appena vissuto, quel buco nero che sembrava senza via d’uscita. Era ancora troppo recente il ricordo di Pechino, di quella che per lei era stata un’Olimpiade da incubo, per non avere ancora qualche dubbio, per non star male rivivendo determinate sensazioni. Quelle lacrime mostravano il dolore che aveva passato, le forti delusioni in serie, ma allo stesso tempo nei suoi occhi si percepiva ancora forte la determinazione, la voglia di ritornare, la consapevolezza che "no, quella non era la vera Lisa".
Un anno dopo eccola Lisa Vittozzi, nuovamente lì, all’interno del Pastificio Felicetti, per parlare del rinnovo della partnership che la lega all’azienda fiemmese, questa volta con un grande sorriso, vero e non di circostanza, frutto della tranquillità ritrovata, e senza paura di parlare delle difficoltà avute, delle sue debolezze, anzi, la voglia di farlo, di essere anche in qualche modo un esempio per gli altri, far capire che da una situazione difficile si può uscire. Inutile nascondersi dietro a muri costruiti da sé stessi.
Con grande serenità, quindi, l’azzurra ha parlato durante l’incontro di presentazione, intervistata dal telecronista di Eurosport Dario Puppo, con al fianco Tommaso Giacomel, che quest’anno avrà Felicetti come main sponsor, e Riccardo Felicetti, CEO dell’azienda, con cui Lisa ha un legame che ormai va oltre quello tra sponsor e atleta, avendone trovato un amico, un sostenitore (VEDI VIDEO, clicca qui).
Dopo aver ribadito quanto dichiarato già in altre occasioni, sottolineando che tutto è andato bene, nonostante qualche problemino alle ginocchia, "segno dell’età che avanza", che la porta a fare più ore sugli skiroll, abbandonando un po’ la bici e la corsa, l’azzurra ha aggiunto: «Ho lavorato molto duramente per alzare ulteriormente il livello, perché in Coppa del Mondo è sempre più alto, le altre crescono ogni anno. Sono soddisfatta, soprattutto del tiro, perché non ho sbagliato molto in estate, durante la quale ho lavorato tanto sulla precisione. Sto cercando di essere più precisa con costanza durante tutta la stagione, perché l’obiettivo è essere sempre tra le prime posizioni. È importante allenarsi anche in condizioni difficili, per imparare a gestire la situazione, riuscire a reagire velocemente a vento, nebbia e altre condizioni apparentemente fuori controllo».
Photo credit: Elvis
Vittozzi si è quindi aperta e con la massima sincerità ha parlato nuovamente di sé, delle difficoltà avute e di quel ritorno ad alto livello, al quale ha sempre creduto, non mollando mai, anche quando alcuni le suggerivano di fermarsi vedendola in una crisi che sembrava senza fine, ma non per chi ha sempre avuto dentro una forte determinazione: «Come ho fatto a uscirne? Me lo chiedo anche io – ha affermato con il sorriso l’atleta del CS Carabinieri – quando tocchi il fondo, ti rendi conto che devi cercare di fare il click e provare a cambiare le cose. Alle Olimpiadi ero completamente distrutta. Una volta tornata a casa, mi dissi che dovevo ripartire da zero perché non potevo andare avanti così. Allora mi sono fatta forza, avrei potuto dire basta e non gareggiare più, ma non sarei cresciuta, perché si impara più dalle sconfitte che dalle vittorie. Mi sono rialzata, grazie al lavoro di persone che mi hanno aiutata in questo percorso. Non è stato facile scavare dentro di me, capirmi meglio. Sono quindi orgogliosa di quanto ho fatto e vissuto. Oggi, se ripenso a quei momenti in cui soffrivo tanto, mi dico che sono stata grande a svoltare in positivo una situazione del genere. È stata una rivincita per quanto ho dovuto attraversare».
Vittozzi ha quindi consigliato agli atleti di aprirsi di più, perché è importante fare capire loro che sono prima di tutto degli umani: «Non sono l’unica che è passata attraverso un momento simile. Non sono però tanti quelli che ne parlano ed è un peccato. Anche io una volta pensavo che i campioni sono tutti perfetti, invece ritengo oggi che bisogna mostrare anche le proprie debolezze, perché si può essere un esempio per qualcuno che attaversa certi problemi».
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Vittozzi ha poi anche parlato dei suoi obiettivi, confermando di puntare ovviamente alla Coppa del Mondo come sempre, ma aggiungendo anche: «Ci sono tante varabili non essendoci più gli scarti, bisogna essere sempre tra i primi e non ammalarsi. Io ce la metterò tutta, ma voglio restare tranquilla senza pensare agli obiettivi. Preferisco tirare le somme alla fine. Certo, sono contenta che non si chiuda a Oslo, che mi porta sfortuna, nonostante sia uno dei miei posti preferiti. Forse succede perché arrivo a fine stagione più scarica. Magari chiudendo in Canada, chissà che le cose non cambino».
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L’azzurra è tornata anche sull’episodio che l’ha vista protagonista del finale della staffetta mista, quando indicò a Fillon Mailett che stava sbagliando percorso, salvandolo forse da un errore che sarebbe costato alla Francia la medaglia: «Ero lì che aspettavo Tommaso per festeggiare l’argento e mi godevo gli arrivi sul rettilineo finale, quindi l’occhio mi è caduto su Fillon Maillet che stava sbagliando percorso mentre esultava. Mi è sembrato impossibile non avvisarlo. Però lui non lo ha ammesso, ha sempre detto che si era accorto da solo della situazione e che non sono stata io ad avvisarlo (ride, ndr)».
Una bella notizia per l’Italia è anche l’arrivo del truck: «Credo rappresenti in parte anche un riconoscimento per i nostri skiman, che hanno sempre fatto un ottimo lavoro. Sarà molto utile, perché risparmieranno tempo e fatica, non dovendo ogni volta montare e smontare la skiroom, mentre gli altri già stanno lavorando».
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Successivamente, Fondo Italia ha anche intervistato Lisa Vittozzi, affrondando argomenti diversi, per parlare del suo rapporto con lo sponsor Felicetti, parlare dell’importanza dell’alimentazione per un atleta e anche di questa sua rinnovata tranquillità, che è a tutti evidente.
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