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Biathlon – I ricordi di Giuliano Spiller, protagonista della storica foto alla Südtirol Arena: “Vi racconto la mia Anterselva”

All’interno della Südtirol Arena di Anterselva, si vuole conservare il legame con il passato, dando l’opportunità ad atleti e addetti ai lavori di respirare la tradizione di un luogo che da decenni fa la storia del biathlon internazionale, diventando uno dei fiori all’occhiello della disciplina, la località dove tutti vogliono vincere. Se esistessero delle tappe “grande slam” del biathlon, Anterselva sarebbe senza dubbio una di queste.
Camminando lungo tribune e sotterranei dell’Arena si possono ammirare immagini storiche, personaggi fondamentali per la località e atleti che qui vi hanno gareggiato.

«Quello nella foto sono io» hanno sentito escalamare, pochi giorni fa, all’Arena di Anterselva, coloro che lavorano quotidianamente sul posto, che si sono trovati di fronte Giuliano Spiller, ex biatleta della nazionale azzurra, raffigurato in una di queste foto, mentre era al poligono nel corso del Mondiale del 1975, il primo che si è disputato in questa splendida località.

Günther Leitgeb, responsabile media del Comitato Organizzatore di Anterselva, l’ha subito riconosciuto e non ha perso l’occasione di intervistarlo e postare un bellissimo reel sui social di “Biathlon Anterselva”.
Nato il 17 novembre del 1945, a Cesuna di Roana, sull’Altipiano di Asiago, cresciuto nell’US Asiago, Spiller è stato tra i protagonisti assoluti del biathlon italiano negli anni settanta, vincendo diversi titoli italiani individuali e partecipando a due edizioni delle Olimpiadi.
Proprio negli anni migliori del biatleta veneto, Anterselva iniziò ad affacciarsi nel panorama del biathlon nazionale e internazionale, su grande intenzione di Paul Zingerle. Per questo motivo poche persone sono più adatte di Spiller per parlare della località che nel 2026 ospiterà le competizioni di biathlon delle Olimpiadi Invernali: «Anterselva è sempre stata la mia località del cuore – ha esordito Spiller nel video postato dall’account Instagram di Biathlon Anterselva – perché qui ho conosciuto gente meravigliosa come Paul Zingerle, sua moglie e i piccoli che non ci chiamavano mai per nome. Erano bravissimi».

Spiller sorride parlando di Anterselva, il suo volto è un misto di bei ricordi legati a questa località e tanta gratitudine nei confronti delle persone incontrate sulla sua strada: «Ho nel cuore questa località, l’ho vista crescere. Ogni volta che guardo una gara in tv, se non sono sul posto, penso sempre che meritano anche più di quello che hanno, perché qui hanno sempre fatto tutte le cose meravigliosamente. Ci hanno sempre trattati benissimo. Ricordo che ci portavano al castello, nella sala in cui veniva affumicato lo speck e Paul Zingerle ci faceva offrire l’aperitivo. Una volta organizzarono una garetta di biathlon e slittino, insieme agli slittinisti della zona. Qui era festa tutti i giorni, anche se gli allenamenti erano duri. Ricordo persone che venivano a suonare, delle serate meravigliose».

Spiller era presente anche alla prima gara di biathlon che si sia mai disputata ad Anterselva, addirittura sul lago: «Ero presente alla prima gara di biathlon che si sia mai disputata qui ad Anterselva, il primo Trofeo Enrico Mattei, che si svolse sul lago. Lì Zingerle aveva deciso di porre il poligono, giudicandolo il posto più adatto per il biathlon. Ricordo che venne a premiarci la signora Mattei, insieme al generale dell’aeronautica».

Dopo aver ricordato un po’ di particolari tecnici dell’epoca, legati alle carabine che ha avuto, Spiller ha parlato ancora di Paul Zingerle, una persona a cui si sente molto legato, fino a doversi interrompere per la commozione: «Ricordo la prima volta che vidi Paul. Eravamo in Val Ridanna ad allenarci, lì sdraiati in piazzola sotto la pioggia. Zingerle si presentò e ci disse che voleva organizzare una gara Anterselva. Allora fu solo una conoscenza superficiale, poi la prima volta che siamo venuti qui, ci siamo resi conto di che persona fosse, era uno con idee semplici ma che realizzava sempre, nemmeno te ne accorgevi di quanto lavorasse, organizzando tutto per noi. Era bravissimo. Quando è venuto a mancare, ho deciso di recarmi al funerale insieme a mia moglie. Ricordo che portammo alla sua signora un bellissimo piumino da tenere per ricordo, in segno della nostra ammirazione. Scusate, mi viene da piangere».

Un’emozione forte per Spiller, che venne ad Anterselva anche a guardare i Mondiali del 2020, assistendo al trionfo di Dorothea Wierer: «Ricordo i primi anni, quando c’erano pochissimi tifosi. Credo che forse i primi a venire qui siano stati i miei parenti e amici, che alloggiavano al Maso, perché mangiavano bene. Anche allora, però, erano presenti tantissimi volontari. Li porterò sempre nel cuore, era gente bravissima. In nessun’altra località ho trovato persone così. Per questo motivo, negli ultimi anni, ora che sono più libero, sono tornato. Lo scorso anno venni alle gare con mio nipote, mentre nel 2020 assistetti al Mondiale e ai successi di Wierer. Ora sono qui con gli amici, una giornata di svago».
Un’opportunità per immergersi nei ricordi, rendere omaggio a persone che per Spiller sono state importanti e ricordare nuovamente chi è il protagonista di quella foto che migliaia di tifosi vedono ogni anno. Un momento immortalato per sempre.

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