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Sci di fondo

Sci di fondo – La stoccata di Stepanova alla Federazione norvegese sulle piste da sci: “Se volete mantenere il vostro sport interessante, dovete renderle più dure”

Che Veronika Stepanova e la sua colonna su Match Tv siano spesso controverse e foriere di polemiche non è una novità; non è nemmeno una novità che però ci siano dei temi che, indipendentemente da chi li tratti, generino negli addetti ai lavori e nei semplici appassionati dei dibattiti accesi.
Uno di questi, che di certo non si placa facilmente, è la questione delle distanze e dei tracciati equiparati tra uomini e donne. Questa settimana la fondista campionessa olimpica è tornata a dire la sua sulla questione.
“Mi fa arrabbiare quando chiedono di cambiare le regole se non riescono a stare al passo. Non si riesce a perdere peso? Eliminiamo le salite! Dopo dieci anni di sci non si riesce a imparare a fare le discese senza perdere velocità? Eliminiamo le discese difficili, "è scomodo per la ragazza!". In generale, parifichiamo tutto e tutti il più possibile! In Occidente è ormai comune, soprattutto in Scandinavia. L’importante è provare compassione per i più deboli. Il problema è che sono loro a determinare tutte le tendenze dello sci. Esattamente due anni fa, per questo motivo, ho avuto una discussione con i media norvegesi. Da allora non è cambiato nulla nel mio atteggiamento: se volete crescere, migliorare, mantenere le vostre iscrizioni e il vostro sport interessanti per il pubblico, dovete rendere le piste più dure, non più morbide" 
Leggendo attentamente tra le righe, è facile intuire il riferimento alla vicenda quelle cinque ragazze norvegesi, che di recente hanno avuto uno scambio di opinioni piuttosto "rumoroso" con la federazione norvegese di sci riguardo all’opportunità di avere piste più adatte alla loro giovane età e al loro fisico, senza obbligare gli atleti delle categorie giovanili ad importanti perdite di peso per affrontarle, con conseguenze gravi che spesso sfociano nei disturbi alimentari.
Nella vicenda norvegese, infatti, la Federazione ha concluso nella sua risposta affermando il proprio impegno a voler rendere i percorsi di gara più inclusivi nel rispetto di tutti gli atleti.
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