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Biathlon – Il travagliato inverno di Stina Nilsson, tra malanni e imprevisti: “Una posizione in cui avrei preferito non trovarmi”

Continuano gli aneddoti e i retroscena sulla nazionale svedese di biathlon che il documentario di SVT "Bäst när det gäller" (Il meglio quando conta) sta proponendo sulla sua piattaforma streaming. Questa volta la protagonista è Stina Nilsson, che racconta dei problemi avuti la passata stagione. «Non ho avuto quello che mi ero immaginata prima» ammette.
Approdata nel biathlon nel 2020, la stagione scorsa è stata complessa per l’ex stella del fondo Stina Nilsson, tra malattie, un caricatore perso durante la sprint di Kontiolahti (durante la serie a terra aveva perso il caricatore che avrebbe dovuto usare per la serie in piedi) e un bastoncino rotto ai Campionati Europei nel bel mezzo del cambio nella staffetta.
A causa di risultati non soddisfacenti e l’agguerrita concorrenza in campo femminile nella nazionale svedese, la 30enne ha perso la Coppa del Mondo dopo le prime tre tappe, tornando così a gareggiare in IBU Cup. Inizialmente non convocata per i Campionati del Mondo di Oberhof (Germania), a causa dei problemi di salute che avevano colpito Elvira Öberg, era spuntato un posto in più per lei, ma la sfortuna ha voluto che Nilsson non cogliesse l’opportunità per colpa di un virus intestinale.
«Avevo dimenticato quanto si diventa deboli» ha raccontato nella serie di durante una passeggiata con la compagna di squadra Johanna Skottheim «La sensazione di essere a volte nella squadra e a volte fuori dalla squadra … è una posizione in cui preferirei non trovarmi»
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