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Salto con gli sci – Dopo l’alluvione in Slovenia, anche Lanisek a lavoro per rimettere a nuovo i trampolini

L’alluvione che ha colpito la Slovenia in agosto è stata la peggiore catastrofe naturale che abbia colpito il Paese nella sua storia. L’evento climatico estremo ha colpito gran parte della popolazione e ha causato perdite e danni materiali difficilmente stimabili. Anche le strutture sportive, tra cui i trampolini di salto di Ljubno, Mengeš e Žiri, sono state danneggiate; in questo caso però è stato possibile effettuare una stima: i danni causati ai soli trampolini ammontano a circa un milione di euro. 
A gennaio i trampolini per il salto con gli sci di Ljubno ospiteranno la Coppa del mondo femminile, ma per allora i danni dell’alluvione avrebbero dovuto essere riparati. Innanzitutto i tappetini in plastica, che sono stati rimossi dal trampolino e che dovrebbero essere riposizionati in primavera. «Nella zona di atterraggio (dai 100 m in poi) abbiamo avuto da uno a due metri d’acqua, che ha sollevato la base di plastica. Nel frattempo l’abbiamo rimossa e ripulita, e in primavera proveremo a rimetterla a posto» ha spiegato Rajko Pintar, segretario generale della SSK Ljubno BTC, intervistato da Slovenske Novice.
Quello che preoccupa ad oggi è piuttosto una frana sotto la Torre dei Giudici, oltre al sistema elettrico e a quello congelamento ancora da controllare. La tappa di coppa del mondo non è a rischio ma il comitato organizzatore spera di ricevere il sostegno della Federazione Internazionale di Sci. «Spero che la FIS ci aiuti nelle gare di gennaio, magari pagando le spese arbitrali, la linea verde che indica la distanza necessaria per passare in vantaggio» ha continuato Pintar. Inoltre a Ljubno ci si aspetta anche che la Federazione slovena li aiuti a trovare nuovi sponsor (le alluvioni hanno dato un duro colpo alle aziende locali) per mantenere l’intero introito dai diritti televisivi. 
Oltre che dalla FIS, gli sloveni contano sull’aiuto finanziario del Ministero dell’Economia, del Turismo e dello Sport e del Comitato Olimpico. A Mengeš, invece, prima ancora che arrivassero sostegni di natura economica, i membri del club e i suoi sostenitori hanno preso in mano la situazione: tra loro anche il campione Anze Lanisek, che nel club ha mosso i primi passi nella disciplina. 30 volontari, guidate da Lanisek, hanno lavorato per oltre 1.700 ore per rendere operativi i trampolini e affinché i saltatori più giovani potessero tornare ad allenarsi. «Dovremo costruire nuove recinzioni, designare un’area di allenamento e rimuovere le macerie» ha detto Ales Selak, allenatore dell’SSK Mengeš. Il club ha ricevuto promesse di aiuti da varie fonti ma come, spesso accade, c’è scetticismo «Vedremo se manterranno le promesse. Tuttavia, temo che dovremo farcela di nuovo da soli» 
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