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Biathlon – La prima estate in squadra A per Sophie Chauveau: “La parte più difficile è non demoralizzarsi”

Sophie Chauveau ha debuttato in Coppa del Mondo nel novembre 2022, quando era ancora parte della squadra B francese e si era messa in mostra nelle selezioni. Dopo un inverno che ha superato le sue aspettative, con due partecipazioni alla flower ceremony in casa (addirittura arrivando ai piedi del podio nella Sprint) l’atleta 24enne ha raccontato a SkiChrono come sono andate la sua primavere e l’estate, confessando di aver avuto bisogno di tempo per digerire una stagione simile.
«La primavera è stata dura. Bisognava tornare con i piedi per terra, realizzare tutto quello che è stato fatto, riprendersi dalla stanchezza mentale perché l’inverno è stato estenuante, trovare nuovi obiettivi e motivarsi per ripartire. Anche se dopo una stagione così si direbbe facile, in quel momento si è talmente esausti che è dura (ride). Ma dopo un po’ di vacanza è stato bello ricominciare ad allenarsi.»
«Dopo Le Grand-Bornand è stato intenso. Ho avuto la fortuna che dopo ci sia stata una pausa di due settimane per digerire. Se avessimo dovuto continuare sarebbe stato molto più complicato. Anche tenere il ritmo è stato difficile, perché la stanchezza cominciava a farsi sentire. Ho avuto un’ondata di stanchezza in pieno inverno, soprattutto dopo i Mondiali. Cominciavo a non farcela più. Abbiamo disputato tre settimane di gare, contro le due dell’IBU Cup. E questo è stato più difficile che digerire i buoni risultati di inizio stagione.»
Dopo una stagione così ricca di soddisfazioni, l’ingresso nella squadra A per la prima volta era scontato. Nella preparazione estiva, uno degli obiettivi è stato certamente quello di preparare il fisico a restare in forma più a lungo di quanto non riuscisse a fare prima.
«È il principio di essere nella Squadra A. Ci alleniamo per durare nel tempo, per accumulare più facilmente le settimane di gara. Anche questo è un cambiamento che avverrà durante l’inverno, perché nell’IBU Cup abbiamo tempo per riallenarci a casa tra una gara e l’altra, cosa impossibile in Coppa del Mondo. Quindi il grande cambiamento avverrà soprattutto quest’autunno e inverno.»
«È stata interessante (la preparazione, ndr) perché con il cambio di gruppo il livello di allenamento è diverso, più alto. Bisogna orientarsi, riuscire a inserirsi nel gruppo e non demoralizzarsi confrontando i livelli. Questa è stata la parte più difficile, ma il resto è andato molto bene. Piccole cadute mi hanno provocato una piccola frattura alla mano, ma questo non mi ha ostacolato nell’allenamento.»
Dopo un inverno di scoperte, gli obiettivi della stagione per la biatleta transalpina non sono poi così diversi come si potrebbe pensare.
«Ricomincerò con le stesse basi dell’anno scorso. Arrivo, faccio la mia gara, vedo dove come mi classifico e nelle gare successive cerco di migliorare. E così via. Il sogno sarebbe quello di ottenere il primo podio, ma non voglio mettermi pressione con questo. Se succederà sarà la ciliegina sulla torta, altrimenti non importa perché ho tempo.»
Intanto, dopo il ritiro di questa settimana a Prémanon, Sophie Chauveau e i suoi compagni di nazionale saranno in pista questo fine settimana ad Arçon per la seconda e ultima tappa del Biathlon Summer Tour, valevole come Campionati Francesi di biathlon estivo.
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