Olimpiadi | 13 ottobre 2023, 12:10

Sospensione del Comitato Olimpico Russo: le reazioni del mondo sportivo russo non si fanno attendere

photo credits - Wiki

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Dopo che il Comitato Olimpico Russo (ROC) ha inglobato a sé le organizzazioni olimpiche locali delle regioni annesse a seguito del conflitto con l'Ucraina, ma mai riconosciute come territori russi dalla comunità internazionale, si aspettava la risposta del CIO che non si è fatta attendere molto. Ieri il Comitato Olimpico Internazionale ha diramato un comunicato annunciando la sospensione del ROC.

La decisione è stata salutata positivamente in Ucraina, dove il Presidente Zelensky ha ricordato che tutti nel mondo dovrebbero rispettare l'integrità territoriale delle nazioni e la Carta delle Nazioni Unite.

"E se qualcuno in Russia pensa di poter usare lo sport e il movimento olimpico come arma, sicuramente non funzionerà.” ha detto il presidente ucraino, come riporta insidethegames.

Al contrario, in Russia si è immediatamente levato un coro di proteste contro il CIO, come prevedibile, e la stampa russa ha ribattuto le dichiarazioni di molti esponenti della politica e del mondo sportivo russi. Il ROC stesso in una nota ha definito dannosa la decisione del CIO di sospendere l'organizzazione.

“Oggi il CIO ha preso un’altra decisione dannosa con evidenti motivazioni politiche. Assicurando così de jure ciò che è stato fatto de facto nel febbraio 2022. Questo passo non riguarda gli atleti russi, la stragrande maggioranza dei quali sono ancora ingiustificatamente esclusi dalle competizioni internazionali, e il loro status di neutralizzazione rimane invariato.  La ROC, in quanto partecipante al movimento sportivo internazionale, si riserva il diritto di proteggere i propri interessi, nonché gli interessi degli atleti e delle organizzazioni di un paese sovrano, che rappresentiamo in buona fede"

Stanislav Pozdnyakov, ex schermidore e attuale presidente del ROC parla naturalmente di decisione politica, che nulla ha a che vedere con lo sport e gli atleti russi non sono i benvenuti ai Giochi Olimpici, secondo quanto riportato da sports.ru

“Il movimento olimpico russo continua a svilupparsi progressivamente, qualunque cosa accada. Le attività internazionali stanno aumentando di slancio. La pressione esterna continua senza sosta, nel nostro caso si tratta di passi ostili da parte di singoli leader internazionali, tra cui l’Agenzia mondiale antidoping (WADA). Non abbiamo ricevuto un invito alle Olimpiadi. Ci vengono imposte condizioni di neutralizzazione in base al nostro passaporto. Il Comitato Olimpico Internazionale modificherà la Carta nel tentativo di legittimare le sue ultime azioni. La modifica della Carta è un momento molto significativo. Il movimento olimpico non può più resistere alla pressione politica e Losanna si è schierata su uno dei fronti politici. Evitano qualsiasi decisione. I nostri atleti non sono i benvenuti alle Olimpiadi. E chiunque riuscirà ad arrivare lì non riceverà un giudizio equo, la sicurezza non sarà garantita, non succederà nulla”

Dello stesso avviso è Alexander Tikhonov, quattro volte medaglia d'oro alle Olimpiadi nel biathlon ed ex presidente dell'Unione Internazionale di Biathlon (IBU), che dalle pagine di sports.ru attacca direttamente il presidente del CIO, Thomas Bach.

“Thomas Bach è un giocattolo nelle mani dei politici. Credo che non avesse bisogno di ricevere l'Ordine d'Onore dopo le Olimpiadi di Sochi. Ma non vedo il motivo di privarlo di questo premio adesso. Molte persone credono che il CIO e il suo presidente siano gli iniziatori della discordia globale nello sport. Questo è un profondo malinteso. Questo è il lavoro dei politici: come ordinano a Bach, così sarà. Ora sono gli americani a comandare lo spettacolo, ma è giunto il momento di farlo anche noi; purtroppo non siamo abbastanza coinvolti nella politica estera”

Oleg Matytsin, ministro dello Sport russo, continua con il leitmotiv della decisione politica e rincara la dose aggiungendo che il CIO non sarebbe più un'organizzazione indipendente e in grado di rappresentare gli sportivi di tutto il mondo.

“Prendendo tali decisioni, il CIO dimostra totale dipendenza dalle condizioni politiche ed economiche, perdendo autorità e indipendenza. Allo stesso tempo, non sono stati ancora formulati criteri chiari e comprovati per l'ammissione degli atleti russi e bielorussi ai Giochi Olimpici e in vari sport le federazioni internazionali stabiliscono le proprie regole del gioco e ignorano le raccomandazioni del CIO.  Ciò non fa altro che confermare che nella sua forma attuale, il CIO non rappresenta e tutela più adeguatamente gli interessi dello sport e degli atleti mondiali e sta perdendo significativamente peso e competenza come regolatore internazionale. Le regioni Doneck, Lugansk, Kherson e Zaporozhya sono regioni della Federazione Russa, i loro atleti hanno pari opportunità di partecipare alle competizioni in Russia e come parte della squadra nazionale russa. Forniamo tutte le condizioni necessarie affinché possano far parte del sistema sportivo nazionale e godere di tutte le garanzie sociali"

Federica Trozzi