La candidatura svizzera per ospitare i Giochi olimpici e paralimpici invernali del 2030 ha ricevuto un spinta importante dopo che un nuovo sondaggio ha rilevato che il 55% delle persone intervistate sostiene l’idea.
Come rivela insidethegames.biz, nel recente passato c’erano già stati tentativi di organizzare le Olimpiadi invernali, ma la maggioranza della popolazione aveva espresso parere negativo, bloccato i progetti (per le olimpiadi del 2022 e quelle del 2026) praticamente sul nascere. La chiave del cambiamento di atteggiamento in questa circostanza risiede nella promessa di coinvolgere tutto il territorio elvetico nei Giochi, utilizzando per quanto possibile strutture già esistenti.
I nuovi numeri dovrebbero essere incoraggianti per i funzionari olimpici svizzeri che questa estate hanno condotto uno studio di fattibilità e prevedono già questo mese decidere se portare avanti il progetto. Di certo questo sondaggio, pubblicato sul quotidiano Tages-Anzeiger, si presenta come un sollievo anche per il Comitato olimpico internazionale (CIO), che ha sede in Svizzera, e che con la situazione politica attuale ma soprattutto la contingenza economica negativa, oltre alle sfide sul piano ambientale che si pongono di fronte a qualsiasi comitato organizzatore, fatica davvero trovare una città ospitante.
Del resto solo venerdì scorso (6 ottobre), la città giapponese Sapporo, considerata da tempo la favorita di lunga data ad aggiudicarsi le Olimpiadi invernali del 2030, ha confermato l’abbandono della propria candidatura dopo lo scandalo di corruzione legato a Tokyo 2020 ha provocato una vera e propria emorragia di supporto alla causa Olimpica da parte dell’opinione pubblica; in precedenza anche Vancouver e Barcellona si sono dovute defilare a causa dell’opposizione tra la popolazione locale.
«Questi risultati del sondaggio confermano che i nostri piani olimpici stanno andando nella giusta direzione» ha detto il portavoce di Swiss Olympic Alexander Wäfler a Tages-Anzeiger «Naturalmente, siamo consapevoli che alla fine l’umore della popolazione dipende da come i Giochi Olimpici dovrebbero svolgersi in dettaglio».
I risultati dello studio di fattibilità saranno presentati alla Direzione del Comitato Olimpico Svizzero alla fine di questo mese. Una volta discussi con il Parlamento svizzero dello sport, verrà presa una decisione formale sull’opportunità di presentare la candidatura, candidatura che però potrebbe anche avere al suo interno una preferenza per le Olimpiadi invernali del 2034, mettendo la Svizzera contro Salt Lake City. Al momento, altri potenziali offerenti per il 2030 sarebbero Stoccolma, sconfitta per i Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2026 da Milano e Cortina d’Ampezzo, e le regioni francesi Alvernia-Rodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra.
La decisione per la città ospitante nei Giochi 2030 sarebbe dovuta arrivare già nella sessione Comitato Esecutivo del CIO che si terrà a Mumbai questo mese, ma è stata rimandata senza una tempistica ufficiale, ma con la speranza di approvare almeno i candidati prima della fine dell’anno. Inoltre, il CIO sta valutando anche altre opzioni per ovviare alla mancanza di città o località disposte ad ospitare i giochi, come la creazione d un pool permanente di host a rotazione o una doppia assegnazione 2030/2034 che ridurrebbe l’impatto economico e ambientale sulle nazioni che dovessero candidarsi ( la Future Host Commission del CIO per i Giochi invernali sta esplorando queste possibilità alla luce di una propria ricerca sull’impatto dei cambiamenti climatici sulle Olimpiadi).