Nella stagione 2022-23 di Coppa del Mondo, un periodo difficile ha fatto dubitare Hanna Öberg della sua vita da biatleta. Dopo la prima vittoria nella gara d’apertura, una serie di risultati infruttuosi hanno fatto sì che la 27enne dubitasse del suo futuro agonistico. "Ho semplicemente pensato che ci fosse qualcosa di più oltre ad andare in giro per le competizioni" dice nella serie di documentari "Best when it comes" (Il meglio quando conta), prodotta da SVT. Già quando aveva parlato a Fondo Italia in quel di Lavazè aveva accennato qualcosa di simile.
La campionessa olimpica ha avuto un grande inizio nella passata stagione di Coppa del Mondo vincendo la 15 chilometri a Kontiolahti. Successivamente, la sua stagione aveva assunto i contorni del disastro, moltissime gare anonime al tiro, in cui forzava oltremodo raccogliendo errori su errori. Hanna è stata però capace di ritrovare il podio quando "più contava", come dice il titolo della serie, nella sprint dei Mondiali di Oberhof. La rassegna iridata da sogno della campionessa olimpica è poi proseguita con la vittoria nella 15 chilometri e, per non farsi mancare nulla, un altro oro pesantissimo nella mass start. "Dopo lo sprint di Annecy, ero piuttosto frustrata. Non mi divertivo e pensavo che non ne valesse più la pena", dice nella serie docs che ha seguito la squadra nazionale di biathlon durante la stagione passata. "Penso che sia stata la prima volta che ho pensato che ci fosse qualcos’altro, era una sensazione nuova". Come tutti sanno l’aspetto mentale gioca un ruolo troppo importante nel biathlon. Spesso il successo o il fallimento si decidono in pochi secondi, o in pochi centimetri di un bersaglio che si chiude o meno.
Hanna Öberg ripercorre la passata stagione, dalle grandi difficoltà alla razzia d’oro ai Mondiali: “Volevo smettere…”
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