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Salto – FIS selettiva con gli sponsor sull’attrezzatura, ma si teme per la fuga dei grandi marchi

Da tempo, ormai, nel mondo degli sport invernali si parla di tensione tra la FIS e la Red Bull. Come ricorda skjumping.pl tutto ha avuto inizio quando la FIS ha deciso di vietare l’uso del logo originale con il toro rosso che accompagnava il marchio degli sci Van Deer creati da Marcel Hirscher, di cui l’azienda produttrice di una delle bevande energetiche più famose detiene una cospicua quota, permettendo che venisse sostituito con la parola "racing". Per questo motivo saltatori come Casey Larson o Andreas Wellinger hanno dovuto, tra l’altro, sostituire gli sci prima della prossima stagione invernale.
Wellinger ha dovuto sostituire anche un altro elemento della sua tenuta da gara, perché la federazione è andata a colpire anche i caschi. Secondo il quotidiano svizzero Blick, la FIS, guidata dal presidente Johanen Eliasch, vuole porre fine all’era dei caschi distintivi con la scacchiera blu e argento. A suo dire, sarebbero l’associazione alla lattina della bevanda energetica sarebbe troppo immediara, superando le normative sugli spazi pubblicitari. Da regolamento ufficiale, infatti, lo sponsor può occupare solo 50 cm² del casco (questa norma, naturalmente, vale per tutti gli atleti di tutte le discipline sotto l’egida della FIS). 
Gli atleti, di conseguenza non potranno più utilizzare caschi interamente ricoperti dai colori dell’azienda austriaca e dovranno cercare altri modi per sottolineare la sponsorizzazione del marchio.
Una scelta discutibile da parte della federazione, che però in questo modo ha operanto facendo una selezione specifica che va a discapito di un singolo marchio. Tra i saltatori si trovano anche caschi rosa o rossi, che rimandando a brand ben precisi, mentre tra gli sciatori alpini il viola è associato ad al noto produttore di cioccolato Milka. Colpire uno sponsor così grande come la Red Bull potrebbe influenzare negativamente il futuro finanziario delle discipline invernali, cosa che viene notata dagli stessi atleti.
Andreas Wellinger ne ha parlato in un’intervista al portale tedesco BR24“Non siamo un torneo di calcio o del Grande Slam, dove la sponsorizzazione è scontata, e questo deve essere preso in considerazione in tutte le decisioni. Dovremmo chiederci dove dovrebbero andare gli sport invernali. Il casco è ora il nostro spazio pubblicitario numero uno per portare gli sponsor con noi per tutta la nostra carriera, quindi non so se l’interesse delle aziende per gli sport invernali in generale rimarrà lo stesso nel lungo termine".
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