Il governo italiano fa retromarcia sulla sede degli eventi di bob, skeleton e slittino alle prossime Olimpiadi invernali di Milano Cortina 2026, da costruire a Cortina d’Ampezzo e si impegna a valutare possibili alternative. Questa decisione arriva a seguito di una mozione presentata alla Camera dei Deputati da 11 membri del partito Europa Verde guidato da Luana Zanella, che al governo hanno chiesto di accogliere l’offerta del sindaco di Innsbruck, Georg Willi, di ospitare le competizioni nella pista della località tirolese.
La mozione, come riporta il Fatto Quotidiano, è stata approvata con 212 voti favorevoli e 6 astenuti, ha ottenuto parere positivo anche da parte dell’esecutivo, con la richiesta, arrivata tramite il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto, di alterare il testo originario, che faceva riferimento esplicito alla città di Innsbruck, in un più generico "il Governo a valutare l’opportunità di soluzioni alternative rispetto alla realizzazione della pista di bob a Cortina".
Questa mossa arriva dopo che alcuna offerta è arrivata per costruire l’impianto sul sito della demolita pista Eugenio Monti, anche se la procedura di assegnazione dei lavori è iniziata a giugno. Il 20 settembre ha avuto una fumata nera anche la procedura negoziata, con invio di lettere ad alcune imprese di costruzione. Se in un primo momento la Webuild e Gruppo Pizzarotti sembravano interessate, fino ad oggi non si è arrivati a nessun accordo formale. E intanto l’inverno si avvicina e i giorni disponibili per la rializzazione (si stima che occorrano 807 giorni di lavori ininterrotti) diminuiscono; oltre ai tempi ristrettissimi pesano sulla realizzabilità anche i costi: l’appalto in sé è di 81,6 milioni di euro ma tra progettazione, IVA e costi aggiunti l’impegno finanziario arriva a 124 milioni. Inoltre, il progetto continua a incontrare l’opposizione locale di gruppi – solo quattro giorni prima dell’approvazione a Montecitorio proprio a Cortina si è tenuta una manifestazione pubblica a cui hanno partecipato un migliaio di persone – che ne temono l’impatto ambientale e il valore ereditario. Ecco dunque che la spinta per una soluzione alternativa cresce sempre più esponenziale.
Se, alla fine, la scelta dovessere ricadere su comprensorio straniero, con molta probabilità quello di Innsbruck, si tratterebbe di grande beffa e disfatta per l’organizzazione italiana dei Giochi, una pessima figura da parte dell’organizzazione a livello internazionale oltre che dell’ennesima opportunità persa per i dotare la nostra nazione – e i nostri atleti – di un impianto che possa rispondere alle esigenze di allenamento.