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Biathlon

Biathlon – Daria Virolainen pronta per riprovarci. “La Nazionale mi ha accolto bene. Non seguo ciò che viene scritto su di me. Molto diversa la concezione dell’atleta nei due paesi”

La moscovita Darja Virolainen è passata a gareggiare per la Nazionale finlandese nell’autunno del 2022. La 34enne vive da ormai 7 anni con il marito e il figlio nel Paese di Kaisa Makarainen, migliore biatleta che la Finlandia abbia mai avuto. Virolainen era stata accusata addirittura di "tradimento" in Russia, secondo quanto riportato da Sports.ru, da un politico che aveva mal digerito per usare un eufemismo il passaggio a bandiera finlandese. Le ragioni sono ovvie, non potendo pendere parte alla CdM Daria si è guardata altrove e adesso è pronta a tornare di nuovo in pista.
In questi termini si è espressa a yle.urheilu: "Tendo a non seguire ciò che viene scritto su di me sui social o altrove. Penso che dovresti conoscere le cose prima di commentarle. Ognuno ha diritto alla propria opinione, ma vivo in Finlandia da molto tempo. Non mi sono trasferita qui ieri e non ho ottenuto subito la cittadinanza" dice Virolainen che dichiarò in un intervista rilasciata a settembre di sperare di ritrovare gli atleti russi nelle competizioni internazionali.
I suoi genitori, Leonid Reztsov e Anfisa Reztsova sono stati atleti molto significativi per la Russia. La madre è stata una fondista e biatleta di assoluto livello, ed è tutt’oggi l’unica ad aver conseguito un oro olimpico sia nel fondo che nel biathlon. "Il successo di mia madre ci ha sicuramente ispirate, sebbene non ci abbia mai spinte a praticare questo sport. Riguardo a come la madre ha preso la sua scelta ha aggiunto: "Siamo molto legate, quindi è stato difficile per mia madre capire perché volevamo trasferirci in un altro paese. Ne abbiamo anche discusso, ma siamo rapidamente arrivati ​​ad un accordo". Ricordiamo che la sorella di Daria, Kristina Reztsova, prima dell’esclusione russa era stabilmente una delle prime 10 biatlete del mondo e di recente ha augurato il meglio alla "sorellona".
Virolainen ha rappresentato la squadra nazionale russa fino alla nascita del suo secondo figlio nel 2019. Dopodiché il covid, l’esclusione dei russi, il passaggio a nazionalità finnica nel 2021 e il terzo figlio nel 2022. "Ogni atleta sembra avere obiettivi che non sono stati raggiunti. Sento che posso ancora migliorare" confessa la neo-finlandese. L’IBU ha discusso della sua situazione e ha annunciato in estate che non ci sarebbero stati problemi a rappresentare la Finlandia nelle competizioni internazionali. "A Mosca c’è sempre fretta e ingorghi ovunque. Mi piace la pace della Finlandia, la mancanza di urgenza e il fatto che le persone non siano in ritardo" afferma.
L’argomento come detto è stato di interesse mediatico, con altresì accuse pesanti pervenute. A quel punto Anfisa Reztsova ha preso le difese della figlia più grande, affermando che "Daria ha la cittadinanza finlandese e il diritto di rappresentare il Paese. Qualcuno con poca intelligenza può chiamarla traditrice, io sostengo mia figlia. Non vorrei parlare della situazione politica. È chiaro che non c’è niente di buono in questo. Tuttavia, sono un’atleta e non un politico" dice a proposito dell’argomento che ormai tiene banco da un paio di stagioni.
L’atleta russo-finnica si sta allenando a pieno titolo solo da una manciata di settimane, nel mese scorso ha preso parte ai Campionati nazionali, ben comportandosi. Durante l’autunno la russa intende recarsi in un campo d’alta quota in Austria. Al momento si allena principalmente da sola, con l’assistenza del padre-allenatore Leonid e del marito Roman, oltre che di Anatoli Hovantsev, coach di Tero Seppälä. "La Nazionale mi ha accolto calorosamente, non parlo bene il finlandese ma ho un buon rapporto con gli atleti e con l’allenatore Erik Bartlett Kulstad e il presidente della Federazione Kalle Lähdesmäki" afferma Virolainen che poi sottolinea alcune importanti differenze nel metodo di finanziamento per quanto riguarda l’allenamento agonistico tra Russia e Finlandia. "In Finlandia, i biatleti sono responsabili del finanziamento della propria carriera e della ricerca di sponsor. In questo senso, fare sport è più come un hobby" riflette Virolainen.
Secondo la 34enne ci sono differenze significative anche nel coaching. "Nel sistema russo, gli atleti sono abituati a ricevere istruzioni e supervisione costanti da parte degli allenatori, in Finlandia ci si aspetta che gli atleti abbiano un atteggiamento più indipendente" sottolinea. Il suo prossimo obiettivo è essere selezionata nel team nazionale, attraverso il test in programma a metà novembre, nella speranza che possa trovare posto in IBU Cup o addirittura in Coppa del Mondo. Chissà che la russa non possa prendere parte ai Mondiali di Nove Mesto.  

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