Home > Notizie
Sci di fondo

Fondo – Com’è cambiata la preparazione di Linn Svahn dopo l’infortunio alla spalla: “Dovrò conviverci per il resto della vita”

Nel pieno dell’inverno 2021 Linn Svahn era in momento pezzesco della sua carriera: a 21 anni aveva ottenuto una striscia di quattro vittorie consecutive in sprint in Coppa del Mondo e aveva anche battuto Therese Johaug in una gara sulla distanza. Le cose sono precipitate durante la sprint di Coppa del Mondo a Ulricehamn. Nel corso dei quarti di finale, infatti, Svahn è vittima di una caduta: se inizialmente i segnali erano incoraggianti, la realtà è stata poi peggiore di quanto ci si sarebbe potuto immaginare. Quella caduta ha avuto un impatto tale sulla sua spalla che è stata costretta a sottoporsi a un doppio intervento chirurgico nell’autunno del 2021 e di conseguenza a saltare la stagione, mancando l’appuntamento olimpico di Pechino.
Una lontananza dalle gare di quasi 700 giorni, conclusasi solo a metà gennaio 2023 con le gare di Coppa del Mondo a Livigno, che sicuramente la fondista svedese non dimenticherà tanto facilmente. Proprio a Livigno, dove la nazionale scandinava ha trascorso un lungo ritiro in quota, Expressen ha raggiunto l’atleta per parlare del suo ritorno all’agonismo e della preparazione estiva.
Il ritorno è avvenuto solo a metà gennaio di quest’anno, durante il weekend di Coppa del Mondo a Livigno.
“Ho una buona base adesso. Tutto ciò che farò nel resto dell’autunno risponderà bene" afferma Svahn ”È un magnifico anche solo potersi allenare. Un anno fa non avrei potuto fare nulla di quanto sto facendo in questi giorni. E certamente nemmeno due anni fa.”
Ora si è completamente ripresa dal grave infortunio, ma la strada qui non è stata facile. Questi anni sono stati pieni di battute d’arresto che hanno rimandato ancora e ancora i suoi piani di ritorno. “Non pensavo che sarebbe successo a me. Pensavo di essere dura come la roccia e invincibile. Ma a volte non sei chi pensi di essere.”
So che non dovresti cercare su Google questo genere di cose, ma… ho cercato "quanto tempo ci vuole perché una spalla guarisca?" Ho imparato subito che non si può sapere.” Nel suo caso, ci sono voluti quasi due anni e mezzo. Prima dell’infortunio, Svahn poteva allenarsi fino a quando il suo corpo non era completamente esausto; ora invece deve sempre assicurarsi che la spalla possa sopportare le dure sessioni di allenamento. “Dovrò conviverci per il resto della mia vita.”
La 23enne di Lycksele ricorda della sua stretta collaborazione con Ola Ravald e il fisioterapista Marcus Bystedt, che l’hanno aiutata a tornare in pista e ancora oggi sono i suoi angeli custodi, soprattutto in vista della prossima stagione: nel mirino, infatti, c’è il Tour de ski. “Per me è una priorità. Voglio competere il più possibile e il tour sarà il momento clou. Penso che nel complesso sia adatto a me. Posso resistere a molte competizioni e ho la capacità di essere brava sia nelle gare brevi che in quelle lunghe, se sono in una buona fase.”
C’è però un problema: la salita finale all’Alpe Cermis. Ha partecipato solo una volta, proprio un mese prima dell’incidente di Ulricehamn. Non è stata un’esperienza piacevole. Ad Expressen ha raccontanto un aneddotto di quella gara: “A metà della salita, mi sono rivolto a Maja (Dahlqvist) e ho detto: "Siamo letteralmente ultime. Nessuno è dietro di noi. Siamo i netturbini!”. Le ho detto che dovevamo stringere e poi siamo riusciti comunque a salire qualche posto. Quella pendenza non mi andrà mai giù. L’ho sempre detto.”
Share:

Ti potrebbe interessare

Image
Image