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Sci di fondo

Non c’è pace nello sci di fondo norvegese: lascia il direttore agonistico Espen Bjervig

Non c’è pace nello sci di fondo norvegese. Dopo il caso Frode Pedersen, l’ex skiman di Klæbo che ha lanciato accuse pesanti nei confronti dei suoi ex colleghi del service team norvegese, le difficoltà economiche che hanno costretto la Federazione Norvegese a ridurre il numero di atleti presenti in nazionale e il mancato accordo con Johannes Klæbo, che al momento non ha ancora firmato il contratto con la Federazione, sono arrivate anche le dimissioni di Espen Bjervig, da anni direttore agonistico dello sci di fondo norvegese.
Il cinquantunenne, che lavora per la Federazione Norvegese dal 2014 ed è diventore agonistico dal 2018, aveva già comunicato la sua decisione a Torbjørn Skogstad, capo del comitato di sci di fondo, prima dell’estate. Un addio che non sarà comunque immediato, in quanto Bjervig terrà il suo posto fino alla fine dell’anno solare e si è messo a disposizione dell’associazione fino al termine della stagione 2023/24, affinché la macchina organizzativa non si blocchi in questa fase di transizione.
È stato lo stesso Bjervig a ufficializzare la sua scelta in un’intervista rilasciata a VG giovedì pomeriggio. «Svolgo questo lavoro impegnativo da molto tempo. Richiede che io sia sempre al 110% sul pezzo. Avevo intenzione di lasciare dopo le Olimpiadi di Pechino del 2022, ma non sarebbe stato bello lasciare dopo una Olimpiadi che non è stata ricordata come la migliore per la Norvegia».
Bjervig ha rivendicato con orgoglio quanto fatto nella passata stagione: «C’erano molte problematiche extra sportive e, non ultimo, c’era molta attenzione negativa sullo sci di fondo femminile norvegese. Era come se il ritiro di Therese Johaug avesse segnato la fine dello sci di fondo femminile norvegese. Così ho deciso che mi sarei unito a quel viaggio, avrei invertito quella tendenza insieme alle ragazze e agli allenatori. Ne sono incredibilmente orgoglioso. Se penso alla svolta fatta con le ragazze, dove si è vista la reazione di tutta la squadra, mi vengono quasi le lacrime agli occhi. È stata un’esperienza importante, sono commosso. Dopo essere stati derisi dai media norvegesi e svedesi e dalle atlete svedesi, reagiamo e vinciamo la Coppa del Mondo assoluta e prendiamo l’oro nella staffetta del Mondiale. È grande». 
Rilanciata anche la squadra femminile nel difficile periodo del dopo Johaug, Bjervig ha quindi sentito che fosse giunto il momento giusto per lasciare. «Sto cercando di rendere questa transizione graduale e credo che sia importante che la federazione si prenda il tempo necessario per trovare un successore. Per me non è facile lasciare, lo sci di fondo fa parte della mia vita da molti anni. Ci sono persone meravigliose e un ambiente splendido. Quindi non è facile, ma per rispetto delle persone con cui lavoro e degli atleti, è questo il momento giusto. Un lavoro del genere è molto impegnativo e si nota se non sei al 100%».
Le problematiche emerse nell’ultimo periodo, in particolare con Klæbo, non sono quindi la causa del suo addio: «Queste cose fanno parte dello sport e ci sono stati molti casi impegnativi in ​​tutto il mondo. La cosa migliore sarebbe sempre che tutto andasse liscio, ma non è così che funziona il mondo. Sarò nel mio ruolo fino a gennaio, sia io che Johannes vogliamo avere un dialogo in futuro. Ci sono molte tappe di Coppa del Mondo prima di gennaio, quindi dobbiamo trovare un accordo. Ma non sono problematiche come questa ad avermi fatto perdere motivazioni. Si crede che io e Johannes abbiamo una scarsa comunicazione, ma trovo che abbiamo un buon dialogo, anche se abbiamo opinioni diverse sulle questioni. Perché devo assumermi la responsabilità della totalità e prendere decisioni che siano all’altezza di tutto il gruppo, mentre un singolo professionista ha ovviamente visione e necessità diverse. Ciò che è ottimale per un singolo atleta non è sempre ottimale per gli altri. Pertanto, ci sarà qualche attrito. Johannes è uno sciatore fantastico e parliamo bene insieme». 
Ma cosa farà ora Bjervig? «Ho delle offerte, quindi non sono messo troppo male. Ho una piccola azienda agricola, ho una serie di proprietà che gestisco e affitto. Il mio obiettivo è lavorare nel modo migliore per la Federazione Norvegese di sci fino all’ultimo giorno di lavoro, quindi dopo si apriranno sicuramente delle opportunità».

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