Biathlon - 13 settembre 2023, 19:00

"Provo risentimento, non sono l'atleta inutile che pensavano" Elena Kruchinkina spiega perché ha lasciato la nazionale bielorussa

Elena Kruchinkina ha rappresentato la Bielorussa a livello internazionale per diverse stagioni a partire dal 2018, riportando buoni risultati individuali e diversi podi in staffetta. Tuttavia nella stagione olimpica, quei buoni risultati sono venuti meno a causa di problemi di salute e nella stagione passata, la nazionale bielorussa ha deciso di non darle più spazio in squadra; da qui la decisione, trapelata ad inizio estate, di provare a continuare la propria carriera agonistica tornando in Russia, dove gareggierà per la squadra della regione di Tyumen.  

“La scorsa stagione è stata davvero difficile. Ho pensato di smettere” ha confidato al sito russo Sport Express “Ogni mese mi ammalavo almeno un paio di volte. Uscivo ad allenarmi con le lacrime agli occhi: cominciavo, dovevo fermarmi e andavo avanti. Quando siamo arrivati ai campionati russi in primavera, ho visto l'ambiente e mi sono resa conto che sì, anche se è difficile per me ora, anche se sono fuori forma, non sono ancora pronta a dire addio al biathlon”

“Quando mi hanno detto che non ero in squadra, ho realizzato che non ero pronta a lasciare tutto e ad andarmene così. Volevo provarci. Se dovesse andare bene?! Poi se non funziona, pazienza” ha continuato l'atleta nativa della Mordovia “quello che rende la vita più interessante è che tutto cambia. Proprio come nel tiro: io sparavo da mancina e ora invece sparo da destrorsa. È interessante. Naturalmente, non voglio deludere la regione di Tyumen e tutti gli allenatori. Cercherò di fare tutto ciò che posso, tutto quello che è nelle mie possibilità. Voglio realizzarmi ed essere all'altezza delle aspettative. Per ora lascio che non funzioni, ho ancora tempo per rimettermi in forma, l'inverno è ancora lontano. Spero di poter far vedere cosa so fare.”

Kruchinkina ha dichiarato di essere stata messa fuori squadra a causa della propria età, ma la motivazione sembra alquanto debole considerando che sua sorella Irina, sua gemella, è rimasta in squadra. “Irina ha cinque minuti in meno di me, quindi è giovane, e io sono vecchio” ha ironizzato la biatleta classe 1995 “quindi non ho superato di poco i criteri di selezione”

“A quanto pare c'erano diverse questioni, io stessa non ho capito perché” ha ammesso “forse perché ho avuto un infortunio, o perché sono vecchia, o perché non rispettavo certi criteri. Non ero la perggiore, però. Penso di sapere il motivo, ma non la dirò. Se vogliono, la sveleranno loro. Io non penso abbiano ragione.”

Quando le viene chiesto se c'è ancora del rancore per quanto accaduto, ammette di provarne ancora. “Non capivo perché fosse successo. Tutto è iniziato dopo le Olimpiadi, anche se non ero debole. Ho fatto anche podi in Coppa del Mondo e buone gare personali. Nonostante gli infortuni e le malattie, gareggiavo ancora, correvo con le lacrime quando invece avrei potuto anche non farlo. Forse più in là mi passerà, ma ora c'è ancora del risentimento. Anche se già va un po' meglio, perché sono entrata in una grande squadra. Vedo che hanno bisogno di me, che fanno il tifo per me, si preoccupano e sperano che io possa recuperare e mostrare qualche risultato. Non ho rimpianti per come sono andate le cose e per come vanno e sono grato a quelle persone del team bielorusso che mi hanno aiutato e hanno creduto in me. Ci sono persone che vengono costantemente da me e dicono che avrò successo. Spero di essere stata  comunque utile alla Bielorussia. Non importa che mi sia stato detto che nessuno aveva bisogno dei miei risultati, non sono ancora un'atleta inutile come pensavano”

Federica Trozzi