Dopo 151 giorni, Julia Simon è tornata a vivere lo spirito di una competizione di biathlon, seppure limitata a una semplice sfida di tiro all’interno del Bessans Biathlon Contest. La campionessa francese ha rivissuto l’emozione di gareggiare e si è tolta anche la soddisfazione di ottenere il successo sulle norvegesi.
Lontana dalla squadra, dopo la denuncia con l’accusa di frode con carta di credito nei confronti della compagna Justine Braisaz-Bouchet, Simon ha vissuto un’estate isolata dal mondo del biathlon, non mostrandosi praticamente mai al pubblico.
In occasione del Bessans Biathlon Contest, oltre a tornare a gareggiare, Simon ha anche parlato ai colleghi di Le Dauphine, non entrando mai nel merito della vicenda giudiziaria che la vede protagonista.
Innanzitutto la detentrice della Coppa del Mondo ha fatto il punto della situazione sulla sua preparazione: «Ho lavorato molto, sto smaltendo un grosso blocco di volume, ma penso che la forma sia abbastanza buona. Non ho ancora avuto modo di affrontare le altre, ma già questa gara di tiro con le norvegesi mi rassicura sulla mia forma al tiro. È andata bene, tutte le luci sono verdi».
Simon ha anche spiegato cosa l’ha spinta a prendersi una lunga pausa al termine della passata stagione: «Si, avevo bisogno di staccare. Cyril (Burdet, l’allenatore della nazionale femminile francese, ndr) mi aveva detto in occasione della tappa di Oslo, che avrei avuto bisogno sicuramente di più tempo per riprendermi. Pensavo stesse esagerando. Invece, quando tutto è finito e la pressione è scesa, ho capito che avevo bisogno di tempo per ripartire. Perché una volta che vivi una stagione intera con una pressione costante, non è semplice neppure il momento in cui d’improvviso questa svanisce».
Un’estate da isolata quella di Simon, rimasta lontano dalla squadra: «Mi manca un po’ l’effetto che si ha allenandosi con il gruppo. Mi è sempre piaciuto allenarmi in squadra, è quello che mi permette di spingermi oltre. L’emulazione e il confronto con le altre sono estremamente importanti. Eppure, allenarsi da soli è anche un nuovo modo di prepararsi all’inverno, una nuova esperienza. Sto conoscendo meglio me stessa. Inoltre ho con me gli allenatori, che sono sempre presenti nel darmi informazioni e analizzare dati. Sono ancora in contatto con loro. Allenandomi da sola ho trovato un equilibrio mentale, è bello essere a casa, perché posso rilassarmi e pensare anche a qualcosa di diverso dal biathlon. Vedo i miei amici d’infanzia, che non sono sportivi o atleti di alto livello».
Nonostante ciò, la campionessa del mondo dell’inseguimento ha anche aperto a un suo ritorno in un gruppo: «Sto iniziando a pensarci. Dovremo discuterne. Dopo un po’ voglio tornare a fare parte di un gruppo. Ci sarà sicuramente un confronto con gli allenatori su questo, è sicuro. Non voglio dilungarmi oltre sull’argomento, ma non vedo l’ora che le cose si sistemino».
Intanto, però, Simon fa anche un annuncio che dà una grande gioia a tutti gli appassionati: sarà al via del Martin Fourcade Nordic Festival del prossimo 2 settembre. «Farò il Martin Fourcade Nordic Festival, ad Annecy. Sarà un grande momento, un grande test con tutta la pressione. Sarà qualcosa di importante».
In quell’occasione, Simon affronterà anche le due azzurre Dorothea Wierer e Lisa Vittozzi, per una gara che vedrà così al via le prime tre atlete della classifica generale della passata Coppa del Mondo. Ad Annecy, però, l’attenzione sarà anche rivolta a ogni sguardo, ogni minimo gesto, tra Simon e Justine Braisaz-Bouchet, per la prima volta insieme nello stesso luogo dopo la diffusione della notizia della vicenda giudiziaria.