Biathlon | 14 agosto 2023, 13:00

Biathlon - Christiansen e la crisi pesante durante la Lofoten Skyrace: "La mia esperienza più dura, sono stato aiutato dagli abitanti"

Foto credit: Dmytro Yevenko

Foto credit: Dmytro Yevenko

Anche i grandi campioni possono andare in crisi quando escono dalla propria comfort zone e commettono qualche errore di gestione. È quanto accaduto a Vetle Sjåstad Christiansen in occasione di una gara di corsa in montagna alla quale ha preso parte ormai un mese fa: la Lofoten Skyrace.

Come vi avevamo riportato allora, il biatleta norvegese aveva chiuso al 58° posto la gara da 32 km che si era svolta lo scorso 1 luglio nello splendido scenario dell'arcipelago norvegese, molto apprezzato dai turisti di tutto il mondo per dei paesaggi mozzafiato e l'aurora boreale, ma anche per prendere parti a competizioni di corsa in estate o sci alpinismo in inverno.

In realtà Christiansen aveva chiuso al 74° posto assoluto, a quasi un'ora e undici minuti di distacco dal vincitore, arrivando anche alle spalle di sedici donne, tra cui Ingrid Landmark Tandrevold, sua compagna di nazionale, che come vi scrivemmo allora, si era piazzata al secondo posto tra le donne.

A distanza di un mese Christiansen ha raccontato a TV2 la sofferenza provata in quella gara che ha terminato addirittura a 35 minuti di distacco dalla sua compagna di squadra. «Quella gara è stata un incubo durato 32 km. In realtà era anche iniziata bene, solo che avevo approcciato alla gara come se affrontassi una 10 km nel biathlon, cosa che non avrei dovuto fare».
A un certo punto della gara, infatti, il biatleta norvegese è andato in crisi pesante, ha preso la classica cotta e ha cercato di trascinarsi fino al traguardo in qualche modo, facendosi anche aiutare: «Ho ricevuto sia il sostegno che l'aiuto degli abitanti, pure di altri partecipanti e alcune persone della Croce Rossa. Mi hanno dato pastiglie di sale, banane, acqua e Coca-Cola, ma non è servito a nulla».

Una volta tagliato il traguardo, Christiansen si è ripreso, ma ha fatto certamente tesoro di quanto gli è accaduto: «Per me è stata probabilmente l'esperienza più difficile sul piano atletico, è stato un crollo totale e tutti i miei muscoli erano bloccati».

Anche la stessa Tandrevold, quel giorno felice per la sua gara, non ha nascosto la sua sorpresa nell'aver visto di aver superato il suo compagno di squadra: «Non sapevo nemmeno che fosse così indietro, non perché correvo veloce, ma più perché non mi aspettavo di vederlo lì. Pensavo fosse già davanti. Ricorderò questa esibizione per molto tempo. Per me è stato un secondo posto importante. Non sono una ragazza veloce ma sono abbastanza tenace. Questa distanza mi andava bene». 

 

Giorgio Capodaglio