Biathlon | 11 agosto 2023, 07:24

Biathlon - Due anni dopo, Shamaev parla della sua scelta di lasciare la Russia per la Romania: "Non ho rimpianti"

Foto credit: IBU

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Come noto, da oltre un anno agli atleti della nazionale russa non è concesso di prendere parte alle competizioni internazionali di biathlon. Una scelta, quella dell'IBU, che segue quelle già intraprese da altre federazioni dopo l'invasione militare della Russia in Ucraina.
Eppure, nella Coppa del Mondo di biathlon gli atleti russi non mancano, anzi non sono ne meno pochi. Si tratta di tutti quei biatleti nati in Russia che non essendo stati presi in considerazione dalla propria nazionale, hanno deciso di gareggiare per altre squadre, pur non avendo alcun legame con questi stati.

Tra loro vi è anche Dmitry Shamaev, biatleta che dalla stagione 2021/22 gareggia per la Romania. Diventato ventottenne lo scorso 30 giugno, da russo il biatleta di Izhevsk ha ottenuto diverse medaglie a livello giovanile, conquistando due bronzi individuali ai Mondiali Youth del 2014, a Presque Isle, nei quali vinse anche l’oro in staffetta. Conquistò anche un oro ai Mondiali Juniores del 2016, sempre in staffetta. Eppure, dal 2016 gli erano state chiuse le porte della nazionale russa, tanto che non aveva mai esordito in Ibu Cup, prima del suo passaggio alla Romania. Da "romeno", Shamaev ha disputato subito le sue prime gare di IBU Cup a Idre Fjäll, per poi fare subito l'esordio in Coppa del Mondo a Östersund. Nel massimo circuito, il suo miglior risultato è un 25° posto ottenuto nella sprint di Kontiolahti della passata stagione. Lo stesso piazzamento è arrivato anche nell'individuale del Mondiale di Oberhof.

A Match TV, Shamaev è tornato sulla scelta fatta allora: «Ho cercato di entrare in nazionale (russa) ed è stato sempre difficile farlo. Allo stesso tempo, ho ottenuto buoni risultati alla Coppa di Russia, ho vinto anche medaglie, ma questo non è stato sempre sufficiente. Gli anni passavano, io invecchiavo e la Russian Biathlon Union avviava un processo di ringiovanimento, e ogni anno la strada diventava sempre più chiusa per me. Dopo la stagione 2019/20, ho ricevuto una chiamata dalla Moldavia e mi hanno offerto di trasferirmi da loro. Non mi piacevano molto le loro condizioni e ho continuato ad allenarmi in Russia».

A quel punto Shamaev si è messo in contatto con la Romania ed è stata proprio una biatleta russa ad aiutarlo: «Prima di me, tre biatleti russi si erano trasferiti nella squadra rumena: Lena Chirkova, Nastya Tolmacheva e Tolya Oskin. Così ho chiamato Nastya chiedendole se fosse possibile andare da loro. Le ho inviato tutti i miei risultati, un portfolio. È stata lei a prendere in mano questo problema e mi ha aiutato molto in questo, insistendo perché il processo venisse portato a compimento. Sono molto grato alla persona che mi ha aiutato a ottenere la cittadinanza e ad entrare nel club». 

Solo un mese dopo, Shamaev ha ricevuto così la chiamata della Romania: «Un mese dopo aver mandato loro il mio curriculum, mi hanno chiamato: "Vieni in Romania". Era luglio e il 28 marzo ho ricevuto il mio passaporto rumeno. Anche se l'ultima stagione in Russia era stata molto buona, in quasi tutte le tappe della Coppa di Russia avevo ottenuto un podio. Forse mi avrebbero portato anche in squadra, ma non possiamo saperlo. Ho cambiato e non ho rimpianti. Non tutto è così semplice nella squadra rumena, si deve capire che questo non è ancora un paese leader nel biathlon, ci sono molti problemi lì, ma nel complesso sono soddisfatto».

 

Giorgio Capodaglio