Nell’intervista rilasciata a Fondo Italia di ritorno dal Blinkfestivalen, Federico Pellegrino aveva parlato anche di una piacevole e proficua chiacchierata avuta con Johannes Klæbo alla vigilia della sprint del sabato (clicca qui), nel corso della quale i due campioni dello sci di fondo internazionale si erano confrontati su svariati argomenti.
All’emittente norvegese TV2, Johannes Klæbo è tornato su questo episodio, svelando di aver parlato tanto con l’azzurro riguardo il futuro dello sci di fondo, condividendo idee su come poter migliorare e rendere più interessante una disciplina che evidentemente sta affrontando una fase di difficoltà.
«Abbiamo discusso di come potrebbe essere il futuro dello sci di fondo – ha raccontato Klæbo a TV2 – e quali sono le nostre idee. Abbiamo opinioni abbastanza simili su questo argomento».
Klæbo ha affermato che entrambi credono che ci siano cose che possono essere migliorate e che bisogna pensare a qualcosa di nuovo. «Sembra che entrambi siamo altrettanto desiderosi a dare il nostro contributo per lo sci di fondo. Se può nascere una sorta di collaborazione italo norvegese? Abbiamo un punto di vista molto simile. Dobbiamo solo riuscire a trasmettere le nostre idee, perché non siamo noi a decidere».
Il campione norvegese è convinto che ci sia bisogno di creare degli eventi attorno alle competizioni di sci di fondo: «Guarda cosa ha fatto l’Estonia con la sprint cittadina a Tallin, che si è svolta sotto i riflettori di sera e ha offerto tutto il pacchetto completo. Devono esserci più gare così, bisogna portare le competizioni lì dove c’è gente. Anche Drammen è un buon esempio. Bisogna fare le cose in maniera intelligente. Prendete il Blinkfestivalen a Sandnes, dove hanno portato il mondo degli affari e organizzano gare di skiroll, concerti e tutto il pacchetto completo. È meraviglioso. Questi sono i tipi di eventi che vogliamo. Per noi atleti è bello poter venire qui e sentire di nuovo quel brusio».
Un discorso simile, lo aveva fatto Pellegrino in un’intervista rilasciata a Fondo Italia lo scorso inverno (clicca qui): «Le località che ospitano le competizioni non possono pensare che basti soltanto organizzare la gara per attirare tanto pubblico. Per un tifoso la gara è solo una buona scusa per andare, ma ci sono altri aspetti che motivano ancora di più una persona a muoversi e raggiungere le località che ospitano la Coppa del Mondo. La gente vuole divertirsi, questo aspetto deve essere fondamentale, bisogna capire che attorno a una gara bisogna organizzare tanti eventi collaterali, perché un weekend di Coppa del Mondo deve essere proprio un evento».
Dopo le competizioni di Livigno, per esempio, l’azzurro si era complimentato con gli organizzatori proprio riguardo a questo aspetto (clicca qui): «Gli organizzatori si sono impegnati tantissimo per preparare al meglio anche gli eventi collaterali, come andrebbe sempre fatto. È stata molto bella la presentazione degli atleti che si è svolta venerdì, al termine della quale, nonostante facesse davvero freddo tutti gli atleti erano contenti, hanno partecipato soddisfatti e dato feedback positivi. Oltre a questo, sono stati anche organizzati dei concerti, esplicitando che erano in promozione all’evento sportivo, quindi c’è solo da fare un applauso e ringraziare Livigno per come si è messa in gioco. Senza dimenticare che si trattava di un fine settimana pieno, essendoci altri due eventi, e sottolineo ancora questo termine, come Anterselva e Kitzbuhel che hanno un grande seguito di pubblico. Gli atleti erano tutti entusiasti, soddisfatti, divertiti dalle insidie che il tracciato presentava e dalle sue unicità».
Insomma, concetti che Pellegrino ha ripetuto spesso e in Norvegia ha trovato un altro campione che la pensa alla stessa maniera. Adesso sta alla FIS sedersi ad ascoltare le opinioni di chi vuole contribuire a migliorare una disciplina che rischia di diventare una nobile decaduta.
Sci di fondo – Klæbo e la chiacchierata con Pellegrino: “Vogliamo dare un contributo per migliorare il nostro sport, abbiamo idee simili”
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