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Biathlon – Bjørndalen festeggia il trentennale dell’IBU: “Ricordo la passione dei dirigenti quando introdussero la pursuit”

Per festeggiare il trentennale dalla propria fondazione, l’IBU non poteva che contattare chi ha fatto la storia del biathlon, essendo ancora oggi l’atleta con più vittorie in Coppa del Mondo.
Ole Einar Bjørndalen, che aveva esordito in Coppa del Mondo proprio pochi mesi prima che venisse fondata l’International Biathlon Union, e da allora ha avuto una grande cavalcata proprio insieme alla federazione internazionale del biathlon.

L’olimpionico norvegese è tornato sul mondo del biathlon del 1993, quando aveva esordito in Coppa del Mondo, molto più piccolo rispetto a quello odierno: «Avremmo sicuramente sognato di arrivare a ciò che siamo ora – ha affermato Bjørndalen a biathlonworld – ma il biathlon era uno sport piccolo anche in Norvegia, dove sci alpino e sci di fondo erano molto più grandi. Nel 1994, ai Giochi Olimpici di Lillehammer, Francia, Germania e Russia erano molto competitive nel biathlon, mentre la Norvegia andava molto male. Da allora, il biathlon è cresciuto un passo alla volta e oggi lo sta facendo molto velocemente. Non siamo però alla fine, è possibile fare ancora di più».

Bjørndalen ha così parlato dei suoi primi anni: «Nel 1993 e 1994, c’erano solo la sprint da 10 km, l’individuale da 20 km e la staffetta. Il team norvegese aveva solo pochi media al seguito. A metà degli anni novanta, ricordo una notte in cui i commentatori televisivi Kjel Kristian Rike e John Herwig Carlsen, il direttore Andreas Lauterbach e il presidente dell’IBU (Anders Bessenberg, il cui nome non viene però fatto, ndr) stavano discutendo del futuro, provando a far crescere la nostra disciplina introducendo una nuova competizione. Ero molto impressionato perché avevano una tale grande passione ed erano impegnati nel creare un nuovo format nel nostro sport. Non fosse stato per loro, non sono sicuro che saremmo dove siamo oggi. Queste tre o quattro persone ci hanno permesso di fare un passo folle nella giusta direzione.
Quando hanno proposto la nuova disciplina, l’inseguimento, noi atleti eravamo abbastanza positivi, ma quando Rike e Lauterbach iniziarono a parlare di gare pomeridiani, gli atleti erano molto contrari. Eravamo abituati a gareggiare la mattina e riposare il pomeriggio. Passato un po’ di tempo da questo cambiamento, abbiamo visto crescere l’interesse per il nostro sport».

 
Dopo la pursuit sono arrivati anche nuovi format di gara e il biathlon è cambiato radicalmente. Ovviamente, secondo Bjørndalen, un altro passo fondamentale è stato l’introduzione di premi in denaro per gli atleti: «È stato veramente molto importante, perché allora guadagnavamo soldi con buoni risultati, non con dei premi in denaro ma con sponsor. Era quasi impossibile ottenere uno sponsor prima di vincere un titolo mondiale od olimpico. Altrimenti andavi all’università ed in un certo senso eri un biatleta professionista, vivendo con il sussidio del governo e una piccola somma dalla federazione.
Quindi era molto importante introdurre un premio in denaro e che fosse identico per uomini e donne. Oggi anche in IBU Cup ci sono ottimi premi in denaro. Puoi guadagnare bene anche nel secondo livello, non soltanto nelle gare di Coppa del Mondo. Questo è un grande passo».

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