Il segreto del successo di Johannes Høsflot Klæbo si chiama "famiglia". Non siamo di fronte a un luogo comune, bensì ci troviamo al cospetto dei sentimenti di uno dei più grandi fondisti norvegesi di sempre, mediante i quali ha edificato il Team Klæbo, più che mai indispensabile dopo la decisione di lasciare la Nazionale.
Ne fanno parte suo nonno Kåre, suo padre Haakon (che ricopre anche il ruolo di manager), il fratello Ola (si occupa della gestione degli account social e dei video), ma – in qualche modo – anche la mamma dell’atleta e la sua fidanzata, Pernille Døsvik. È con tutti loro che il norge ha costruito un rapporto a 360 gradi, tanto privato quanto lavorativo.
"Loro per me significano tutto – ha dichiarato a cuore aperto ai microfoni di "Dagbladet" –. Dipendo completamente dal fatto che vogliano aiutarmi. Io, mio nonno e mio padre siamo rimasti sempre insieme nei miei allenamenti da quando ho sfondato. Sono grato alla mia famiglia per il fatto che abbia avuto il coraggio di trascorrere così tanto tempo al mio seguito. Penso anche che tutti loro apprezzino quest’opportunità e trovino divertente essere coinvolti. Siamo un bel gruppo".
Ne fanno parte suo nonno Kåre, suo padre Haakon (che ricopre anche il ruolo di manager), il fratello Ola (si occupa della gestione degli account social e dei video), ma – in qualche modo – anche la mamma dell’atleta e la sua fidanzata, Pernille Døsvik. È con tutti loro che il norge ha costruito un rapporto a 360 gradi, tanto privato quanto lavorativo.
"Loro per me significano tutto – ha dichiarato a cuore aperto ai microfoni di "Dagbladet" –. Dipendo completamente dal fatto che vogliano aiutarmi. Io, mio nonno e mio padre siamo rimasti sempre insieme nei miei allenamenti da quando ho sfondato. Sono grato alla mia famiglia per il fatto che abbia avuto il coraggio di trascorrere così tanto tempo al mio seguito. Penso anche che tutti loro apprezzino quest’opportunità e trovino divertente essere coinvolti. Siamo un bel gruppo".
Il troppo amore non rischia di essere un ostacolo sotto il profilo lavorativo? Non per Klæbo, che ha spiegato: "C’è una relazione sana tra di noi. Quando viaggiamo, è un mix tra famiglia e lavoro. Non mangiamo insieme tutti i giorni: io porto con me ciò di cui ho bisogno e mio padre fa le sue cose. Siamo riusciti a trovare un buon equilibrio. La cosa bella è che a casa mia tutti sono appassionati di sci di fondo e lavorano per un obiettivo comune".
In questo periodo dell’anno, che il 26enne trascorrerà lontano dalla Nazionale norvegese, "sarà bello stare a casa per un po’. Dedicherò molto tempo a ciò che ritengo opportuno, come ad esempio frequentare le persone che amo di più e trovare con loro la pace".