Lars Öberg, direttore dello sci di fondo svedese, ha commentato l’entrata in vigore del divieto di fluoro, varato dalla FIS dopo anni di tira e molla, prima che arrivasse il semaforo verde.
In un’intervista rilasciata al sito federale della Svezia, Öberg ha evidenziato che "nelle ultime settimane abbiamo avuto una serie di incontri e contatti formali e informali con la FIS e le federazioni nazionali di altri Paesi. Inoltre, ci siamo confrontati anche con l’Unione svedese di biathlon, anch’essa interessata da questa decisione. L’idea è quella di creare un quadro generale della situazione e guardare alle soluzioni e alle idee altrui".
In un’intervista rilasciata al sito federale della Svezia, Öberg ha evidenziato che "nelle ultime settimane abbiamo avuto una serie di incontri e contatti formali e informali con la FIS e le federazioni nazionali di altri Paesi. Inoltre, ci siamo confrontati anche con l’Unione svedese di biathlon, anch’essa interessata da questa decisione. L’idea è quella di creare un quadro generale della situazione e guardare alle soluzioni e alle idee altrui".
Non solo: "Abbiamo ordinato gli strumenti di misura certificati FIS necessari per poter effettuare i controlli nelle competizioni nazionali non appena inizierà la stagione agonistica 2023/2024".
Il punto è che, fino a questo momento, pare che la maggior parte degli Stati abbia atteso l’ufficialità della notizia senza predisporre un piano d’azione: "L’unico Paese che si distingue ed è più avanti di noi in questa particolare questione è la Norvegia – ha ammesso Lars Öberg –. Dunque, oltre ad acquisire e immagazzinare competenze, in questi mesi collaboreremo anche con altre associazioni, inclusa la Norwegian Skiing Association, per non dover reinventare l’intero sistema da soli".