Johannes Høsflot Klæbo ha parlato per la prima volta della separazione dalla Nazionale norvegese. L’ha fatto in occasione di una conferenza stampa indetta presso la sua abitazione, utile anche a fornire aggiornamenti sulla sua preparazione atletica e fisica e sui suoi programmi futuri.
Innanzitutto, la scelta di abbandonare la Norvegia e di affrontare la stagione estiva in solitaria è stata assunta nella serata di domenica 23 aprile, ma non è stata figlia di un "colpo di testa", bensì di un ragionamento articolato: "È un qualcosa che si è accumulato nel tempo e riflette una valutazione complessiva – ha spiegato lo sciatore, come si legge su "NRK" –. Ho cercato di dire la mia, ma senza mai arrivare da nessuna parte. Volevo far parte della squadra nazionale ed è ancora ciò che desidero maggiormente, ma sentivo di non poter più tacere".
Klæbo ha quindi ribadito l’esistenza di una trattativa con la Norwegian Ski Association per raggiungere un’intesa circa l’accordo di rappresentanza da sottoscrivere, imprescindibile anche per poter disputare i Mondiali 2025. Ad oggi, ha rivelato il padre-manager dell’atleta, "non abbiamo firmato nulla. Stiamo lavorando, stiamo dialogando e abbiamo sfruttato al meglio i mesi di maggio e giugno".
Intanto, però, la Norvegia ha impedito al suo fondista più forte di servirsi delle strutture dell’Olympiatoppen, ma la famiglia di Johannes Høsflot Klæbo ha sottolineato come non si tratti di una privazione importante in questa fase, tranne che per lo svolgimento di alcuni test.
Il norvegese, infatti, ha investito su se stesso, acquistando un tapis roulant per la pratica dello skiroll a domicilio, sulla falsa riga di quanto fatto dal suo connazionale Johannes Thingnes Bø. La spesa è stata di 1,4 milioni di corone norvegesi e "spero che generi un buon ritorno in termini di risultati nei prossimi anni. Non ho più accesso all’Olympiatoppen, dunque dovevo prendere in mano la situazione, anche in vista dei Mondiali 2025 e delle Olimpiadi Milano Cortina 2026".
Allo skiroll sul tapis roulant, Klæbo alternerà sedute di allenamento in quota, per abituarsi all’altitudine: dopo Beitostølen, il norreno si recherà negli USA e vi resterà per un mese. Andrà anche a Livigno, mentre a Natale con ogni probabilità punterà su Davos.
Innanzitutto, la scelta di abbandonare la Norvegia e di affrontare la stagione estiva in solitaria è stata assunta nella serata di domenica 23 aprile, ma non è stata figlia di un "colpo di testa", bensì di un ragionamento articolato: "È un qualcosa che si è accumulato nel tempo e riflette una valutazione complessiva – ha spiegato lo sciatore, come si legge su "NRK" –. Ho cercato di dire la mia, ma senza mai arrivare da nessuna parte. Volevo far parte della squadra nazionale ed è ancora ciò che desidero maggiormente, ma sentivo di non poter più tacere".
Klæbo ha quindi ribadito l’esistenza di una trattativa con la Norwegian Ski Association per raggiungere un’intesa circa l’accordo di rappresentanza da sottoscrivere, imprescindibile anche per poter disputare i Mondiali 2025. Ad oggi, ha rivelato il padre-manager dell’atleta, "non abbiamo firmato nulla. Stiamo lavorando, stiamo dialogando e abbiamo sfruttato al meglio i mesi di maggio e giugno".
Intanto, però, la Norvegia ha impedito al suo fondista più forte di servirsi delle strutture dell’Olympiatoppen, ma la famiglia di Johannes Høsflot Klæbo ha sottolineato come non si tratti di una privazione importante in questa fase, tranne che per lo svolgimento di alcuni test.
Il norvegese, infatti, ha investito su se stesso, acquistando un tapis roulant per la pratica dello skiroll a domicilio, sulla falsa riga di quanto fatto dal suo connazionale Johannes Thingnes Bø. La spesa è stata di 1,4 milioni di corone norvegesi e "spero che generi un buon ritorno in termini di risultati nei prossimi anni. Non ho più accesso all’Olympiatoppen, dunque dovevo prendere in mano la situazione, anche in vista dei Mondiali 2025 e delle Olimpiadi Milano Cortina 2026".
Allo skiroll sul tapis roulant, Klæbo alternerà sedute di allenamento in quota, per abituarsi all’altitudine: dopo Beitostølen, il norreno si recherà negli USA e vi resterà per un mese. Andrà anche a Livigno, mentre a Natale con ogni probabilità punterà su Davos.
