La Norvegia della combinata nordica è in subbuglio per via delle nuove regole olimpiche adottate dal CIO, che prevedono un drastico taglio relativo alla quota di atleti partecipanti alle Olimpiadi Milano Cortina 2026 (da 55 a 36, con 18 Paesi al via) e la sostituzione della gara a squadre (con quattro atleti) con una team sprint da due combinatisti.
Il tecnico norvegese Ivar Stuan ha esternato ai microfoni di "NRK" tutto il suo disappunto: "Penso che sia un cambiamento terribile e completamente senza speranza. Così si abbandona uno sport olimpico che ha dato il via a tutto… Nel 2024 saranno trascorsi 100 anni dai primi Giochi invernali e la combinata c’era già. Queste variazioni sono meschine e molto strane".
Il tecnico norvegese Ivar Stuan ha esternato ai microfoni di "NRK" tutto il suo disappunto: "Penso che sia un cambiamento terribile e completamente senza speranza. Così si abbandona uno sport olimpico che ha dato il via a tutto… Nel 2024 saranno trascorsi 100 anni dai primi Giochi invernali e la combinata c’era già. Queste variazioni sono meschine e molto strane".
Lasse Ottesen, direttore della combinata nordica presso la FIS, ha aggiunto: "Nel caso in cui non avessimo due atleti per ciascuna delle 18 nazioni, allora in quel caso Paesi come Norvegia, Germania e Austria potrebbero disporre di tre combinatisti, altrimenti saranno sempre e solo due".
Va da sé che per le grandi nazioni il taglio delle quote si tradurrà nel fatto che alcuni potenziali candidati a una medaglia non potranno accedere alle Olimpiadi.
Il norreno Jens Lurås Oftebro, in tal senso, ha asserito: "È un peccato non avere tutti i migliori al via. Se sia guarda alla gara olimpica di Pechino 2022, molto probabilmente non vi avrei preso parte, con queste regole. È triste che ci siano atleti in odore di medaglia a cui non è consentito partecipare. Preferirei assistere all’introduzione di un sistema di qualificazioni o assicurare comunque un posto ai primi 20 combinatisti".
Il norreno Jens Lurås Oftebro, in tal senso, ha asserito: "È un peccato non avere tutti i migliori al via. Se sia guarda alla gara olimpica di Pechino 2022, molto probabilmente non vi avrei preso parte, con queste regole. È triste che ci siano atleti in odore di medaglia a cui non è consentito partecipare. Preferirei assistere all’introduzione di un sistema di qualificazioni o assicurare comunque un posto ai primi 20 combinatisti".
La pensa come lui il suo compagno Jørgen Graabak: "Con lo scenario odierno, diversi norvegesi, tedeschi e austriaci non ci saranno e la competizione perderà qualità, diventando noiosa. Il livello sarà più basso e il prodotto meno entusiasmante. Perché il CIO ha deciso così? Se rimuovi la maggior parte degli atleti più forti, dai la possibilità ad altre nazioni di ambire al podio. Questo potrebbe essere il potenziale motivo, ma renderà il tutto noioso. Ad ogni modo, se aiuterà a salvare la disciplina, allora forse questa è davvero la strada da percorrere. Solo il tempo lo dirà. Personalmente, però, metterei al primo posto lo spettacolo".
Nel mentre, Lasse Ottesen si augura che una competizione a squadre miste possa diventare realtà nel 2030, con l’ingresso delle donne nel palinsesto a cinque cerchi: "Per quella data vogliamo assicurare alla combinata nordica femminile di essere nel programma olimpico. Il nostro obiettivo ora è anche quello di avere un minimo di 36 donne in gara tra sette anni e dare vita anche a una competizione a squadre miste".