Biathlon – Nella Francia femminile procede bene l’inserimento delle giovani Sophie Chauveau e Gilonne Guigonnat

La squadra femminile della Francia ha iniziato la sua preparazione estiva senza due big della squadra, Julia Simon e Justine Braisaz-Bouchet, con la seconda che dovrebbe tornare in squadra già a luglio, mentre per la vincitrice della Coppa del Mondo ancora non vi è alcuna data certa.
Il gruppo ristretto sta però consentendo agli allenatori di lavorare con maggiore attenzione sulle due nuove entrate nel gruppo, Sophie Chauveau e Gilonne Guigonnat. In realtà Chauveau già conosce perfettamente gli allenatori, in quanto ha disputato l’intera stagione in Coppa del Mondo, sfiorando anche due volte il podio ad Annecy, dove è giunta quarta nella sprint e quinta nella mass start. Per lei è però la prima preparazione con i nuovi allenatori. Gilonne Guigonnat, sorella di Antonin, ha disputato un’ottima stagione di IBU Cup, chiudendo al secondo posto la classifica generale dopo aver anche vinto una gara in Val Ridanna e conquistato un bronzo agli Europei.
L’allenatore Cyril Burdet ne ha parlato in un’intervista a Nordic Magazine: «Questo (le assenze di Simon e Braisaz-Bouchet, ndr) libera tempo ed energia per loro, consentendo allo staff di scoprire le loro personalità e le modalità di lavoro. Dal punto di vista umano, ci conosciamo bene con Sophie (Chauveau, ndr), ma, dal punto di vista tecnico, si è allenata con Baptiste (Desthieux, ndr) e Julien (Robert, ndr) e ha seguito la loro programmazione. Sugli aspetti riguardanti prettamente l’allenamento è quindi necessario assestarci». 
Anche le atlete più esperte hanno dato il benvenuto alle giovani. «Quando entrano delle giovani è sempre bello, si vede che hanno le stelle negli occhi, il che è fantastico. Portano un po’ di freschezza perché ormai sono quella vecchia» ha affermato Chloé Chevalier, veterana del gruppo ad appena 28 anni. Per Caroline Colombo, l’ingresso di atlete più giovani porta nuove motivazioni: «È stimolante e lo prendo più come uno slancio che come un freno».