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Biathlon – Divieto di utilizzo delle munizioni al piombo, Samuelsson avverte: “Fondamentale gestire la situazione nel modo giusto”

Dallo scorso febbraio l’Unione Europea ha vietato l’utilizzo di munizioni al piombo nelle zone umide, per evitare la dispersione di questa sostanza nella natura. Ma il divieto potrebbe presto essere notevolmente ampliato, tanto che all’interno della Commissione Europea è già stato proposto un divieto totale del piombo in tutte le munizioni. Ovviamente ciò impatterebbe non poco anche il mondo dello sport, in particolare il biathlon che si svolge all’aperto. Un tema particolarmente caro soprattutto in Svezia, tanto che l’Expressen ha chiesto un’opinione in merito alle sorelle Öberg e a Sebastian Samuelsson, gli atleti più rappresentativi della squadra svedese.
«Sì, sono a conoscenza della situazione – ha affermato Elvira Öbergcomprendo anche le motivazioni. Spero che riescano a trovare una soluzione per noi sportivi. Si tratta di non creare problemi alla natura, che è ovviamente una cosa importante da evitare. Ma tutto il nostro piombo finisce in luoghi raccolti in una superficie molto limitata, quindi spero che alla fine non debba interessarci».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche la sorella Hanna Öberg: «Presumo che in tal caso significherebbe che a lungo termine dovremmo adattare le nostre munizioni. Ma non credo che ciò porterà alla scomparsa del biathlon».
Sebastian Samuelsson appare invece più preoccupato: «È chiaro che è una questione che conosco e che ho seguito. La mia opinione è che il biathlon non è il problema o il colpevole, il nostro piombo viene sparato nei poligoni di tiro dove possiamo raccogliere tutto il piombo. Spero che si possa trovare qualche forma di eccezione o che la questione possa essere vista in modo diverso, in modo che non debba riguardarci. Tra noi atleti non ne stiamo parlando tanto, ma è chiaro che è una questione importante ed è fondamentale che sia gestita nel modo giusto, perché in questo momento non c’è un’alternativa sensata per noi. Insomma ciò sarebbe devastante per il nostro sport». 

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