Il numero uno del CIO, Thomas Bach, ha sottolineato a gran voce come lo sport sia in pericolo e, con esso, i Giochi olimpici. L’ha fatto in occasione della 140ma sessione dell’assemblea del Comitato Olimpico Internazionale, tenutasi nei giorni scorsi.
Come riportato dall’agenzia di stampa russa "Ria Novosti", Bach ha asserito che "alcune forze vogliono dividere e distruggere i nostri sforzi: lo sport mondiale è seriamente minacciato. Se qualcuno dall’esterno decide chi è autorizzato a gareggiare e chi no, allora si arriverà al punto che competeranno solo coloro che hanno le medesime opinioni politiche. Ciò porterà al fatto che in numerose competizioni competeranno solo Paesi politicamente amici. A quel punto, le Olimpiadi cesseranno di avere senso".
Come riportato dall’agenzia di stampa russa "Ria Novosti", Bach ha asserito che "alcune forze vogliono dividere e distruggere i nostri sforzi: lo sport mondiale è seriamente minacciato. Se qualcuno dall’esterno decide chi è autorizzato a gareggiare e chi no, allora si arriverà al punto che competeranno solo coloro che hanno le medesime opinioni politiche. Ciò porterà al fatto che in numerose competizioni competeranno solo Paesi politicamente amici. A quel punto, le Olimpiadi cesseranno di avere senso".
Bach, come ha già riportato Fondo Italia sulle sue colonne, ha poi detto che "nonostante le nostre raccomandazioni, ci troviamo di fronte a due parti in conflitto. La Russia vuole che ignoriamo la guerra. L’Ucraina vuole isolare ed escludere completamente la Russia, ove possibile. Entrambe le posizioni non sono razionali. Una parte afferma che la Russia sta facendo assolutamente la cosa sbagliata e non può essere giustificata. A Mosca affermano qualcosa di completamente diverso".
E, ancora: "L’Ucraina è sicura che qualsiasi persona con passaporto russo o bielorusso non possa competere. Intanto, un numero enorme di rappresentanti di federazioni e atleti ci chiede di proteggere i diritti di tutti gli sportivi e trovare la giusta via d’uscita dalla situazione. Ogni atleta che rispetta le regole deve essere in condizione di competere. Sono in gioco i nostri valori e la forza del movimento olimpico".
