Sara Takanashi, 63 vittorie all’attivo in Coppa del Mondo di salto con gli sci, ha vissuto lo scorso inverno la sua peggior stagione del suo ultimo decennio. Il suo allenatore, Janko Zwitter, che da tempo si occupa della preparazione dei giapponesi in Europa, ha individuato la genesi di questi risultati negativi.
"Tutto è iniziato con i Giochi olimpici di Pechino 2022 – ha dichiarato ai microfoni di siol.net –. Sara è sempre stata concentrata sul risultato. Ha saltato bene in allenamento, pensavo ce l’avrebbe fatta, ma è arrivata quarta nella gara individuale. Mi chiedevo come fosse possibile. Inoltre, è rimasta profondamente colpita da quello che è successo nella competizione a squadre miste, dalla quale è stata squalificata".
"Tutto è iniziato con i Giochi olimpici di Pechino 2022 – ha dichiarato ai microfoni di siol.net –. Sara è sempre stata concentrata sul risultato. Ha saltato bene in allenamento, pensavo ce l’avrebbe fatta, ma è arrivata quarta nella gara individuale. Mi chiedevo come fosse possibile. Inoltre, è rimasta profondamente colpita da quello che è successo nella competizione a squadre miste, dalla quale è stata squalificata".
I fatti: cinque atlete, compresa Takanashi, furono squalificate a Pechino in quanto indossavano tute troppo grandi, che offrivano loro un vantaggio aerodinamico, secondo quanto riportato dalla FIS. Nella circostanza, la tuta della saltatrice nipponica era più larga di 2 centimetri del consentito sulle cosce: una svista che ha fatto perdere un bronzo sicuro al Giappone, con tanto di scuse social da parte della diretta interessata.
"L’onere della squalifica ha sicuramente lasciato delle conseguenze dentro di lei, anche sul piano mentale – ha proseguito Zwitter -. Per i giapponesi, barare è una delle cose peggiori che si possa fare nella vita. Non imbrogliano mai. Tuttavia, se indossi una tuta troppo grande, lo devi sapere. Siamo onesti, però: Sara Takanashi ha perso la sua medaglia olimpica a Sochi 2014, proprio perché non ha barato. E alla FIS lo sanno bene".