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Sci di fondo

Intervista al Capitano Gianluigi Mariani, conosciamo l’appassionato Comandante del Gruppo Sciatori Fiamme Gialle

“Sono un grandissimo appassionato, uno sportivo, un tifoso, un uomo da campo…”
A parlare è Gianluigi Mariani, uno dei tanti appassionati sportivi che hanno preso parte anche all’ultima edizione della Marcialonga.

Mariani, però, non è soltanto uno della moltitudine di amatori al via, ognuno con il proprio obiettivo, perché in realtà è il Capitano Gianluigi Mariani, da quasi un anno Comandante del V Nucleo Atleti del Gruppo Sciatori Fiamme Gialle, con sede nella Caserma “Gen. Carlo Valentino” di Predazzo, subentrato a Tenente Colonnello Gabriele Di Paolo. Un ruolo che sta affrontando con la passione dell’innamorato degli sport invernali.
Originario di Bacoli, una piccola località sul mare vicino alla più famosa Pozzuoli, dove è nato trentatre anni fa, Mariani si è innamorato degli sport invernali quando, come tante famiglie campane, anche la sua andava a sciare a Roccaraso. Una passione che gli è sempre rimasta dentro, anche se successivamente Mariani si è dedicato a un altro sport, la pallavolo.
«Anche quando frequentavo l’Accademia Militare della Guardia di Finanza – racconta Mariani a Fondo Italiadove ho fatto un percorso accademico per diventare Ufficiale, tre anni e Bergamo e due a Castelporziano (RM), ho sempre giocato a pallavolo.».

Come è arrivato dalla pallavolo a praticare addirittura lo sci nordico?
«Quando sono uscito dall’Accademia, ho passato i primi due anni in servizio a Venezia. Il mio ruolo non mi permetteva di proseguire a praticare uno sport di squadra, dove giustamente vi sono degli orari di gruppo da rispettare. Ovviamente per me era impossibile stare fermo, così ho iniziato a praticare la corsa e, aiutato anche dal contesto territoriale in cui vivevo, mi sono pian piano avvicinato ed innamorato dello sci nordico. Sport di fatica praticato all’aperto, in montagna, come il ciclismo. Discipline affascinanti nonostante la fatica, il freddo, la solitudine, il sudore, che ti danno più forza quanto più pensi che quella salita, quel percorso, quelle curve saranno impossibili da fare!
Dopo due anni sono stato trasferito alla Compagnia di Cuneo e lì ho scoperto la realtà magnifica dello Sci Club Entracque Alpi Marittime presso cui ho continuato a fare fondo».

Immagino che la successiva chiamata nel ruolo di Comandante del V Nucleo Atleti del GS Fiamme Gialle sia stata piuttosto emozionante per lei.
«Senza imbarazzo posso dire di aver pianto, credo di non aver dormito per un paio di mesi. Mi sono reso conto che dopo aver dedicato, per anni, tutto il mio tempo libero allo sport come hobby, ora sarebbe stato il mio lavoro, quantomeno sotto l’aspetto dirigenziale.
Arrivato a Predazzo mi sono subito reso conto della grande responsabilità che mi è stata affidata, in quanto sono andato a sostituire un uomo come il Tenente Colonnello Di Paolo, che ha dedicato tutta la vita allo sport. Sarà difficile emularlo, ma con passione e dedizione si imparano meccanismi nuovi e inesplorati»
.

Nelle occasioni in cui l’ho vista sul campo di gara, ho notato che si è fermato a parlare anche con atleti di altri corpi sportivi.
«Certo, credo che debba esistere uno spirito di collaborazione e di rispetto massimo all’interno dell’ambiente sportivo. Viva le Fiamme Gialle sempre, senza mai dimenticarsi però che tutti gli atleti vestono comunque i colori della Nazionale a prescindere dal corpo di appartenenza.
Inoltre ritengo che i grandi risultati sportivi possono essere un bel veicolo pubblicitario per il nostro paese e invogliare
a fare sport. A mio avviso, una società fatta di persone sportive è una società più sana sotto ogni punto di vista».

Si parla tanto dei corpi sportivi, molti lo fanno anche in modo critico. Secondo lei perché è importante la loro presenza nello sport italiano?
«È un bene che esistano, è fondamentale, perché se non ci fossero si farebbe fatica a fare sport ad alto livello in Italia. Immaginate le difficoltà che avrebbero gli atleti ad andare avanti con le spese da sostenere, in particolare nel mondo dello sci.
La cosa positiva è che i rapporti tra i diversi corpi sportivi, per quello che vedo da quando sono diventato Comandante la scorsa estate, sono ottimi. Sono innumerevoli le situazioni in cui stiamo assieme e collaboriamo per il bene dello sport italiano, scambiandoci idee e opinioni.
È chiaro, parlando di Corpi militari, che in uno specifico momento, i figli devono lasciare la famiglia per non gravare sulle sue spese. Pensiamo alle spese da sostenere per un giovane sciatore: scarpe, sci, bastoni, attrezzatura varia, viaggi e alberghi. Sarebbe impossibile da sostenere per una normale famiglia che lavora.
Le sezioni giovanili, con la possibilità di aggregare, e successivamente un eventuale arruolamento danno a questi giovani l’occasione di pensare in toto all’attività sportiva, assicurandosi anche una stabilità lavorativa per un futuro lontano in cui dovranno smettere.
Senza questa possibilità, un ragazzo dovrebbe decidere tra studio o lavoro e sport. Insomma vedo solo dei vantaggi nella nostra presenza all’interno del sistema sport.
Con questo sottolineo tutto il mio rispetto per i giovani atleti, civili, che praticano sport ad altissimo livello.
Inoltre la Guardia di Finanza vuole anche essere vicina al territorio, alle società delle nostre valli che promuovono lo sport e alla comunità tutta. Noi ci affidiamo al loro bacino di giovani atleti per selezionare poi i migliori e per questo ritengo sia giusto collaborare con le diverse società sportive dando loro, quando richiesto, anche un supporto logistico. Le porte della nostra struttura sono sempre aperte perché facciamo sport non solo per i nostri atleti ma perché si crei un movimento».

Cosa significa essere Comandante di un corpo sportivo proprio nel quadriennio che porterà alle Olimpiadi casalinghe, che per voi saranno ancora più speciali dal momento che alcune gare si svolgeranno proprio a Predazzo?
«Sento certamente una grande responsabilità. Le aspettative sono tante, nei nostri confronti e anche in quelli degli atleti. Loro lo sanno e sentono questa pressione, ma è positiva, perché ogni atleta, in fondo, sogna di vivere una volta nella vita le Olimpiadi in casa. Inoltre non pensiamo solo alle Olimpiadi, ma anche ad altri eventi che si svolgeranno sul percorso verso Milano-Cortina 2026. È importante che per il 2025 tutte le strutture siano già pronte, in quanto si svolgeranno le gare del preolimpico. Inoltre, non dimentichiamoci che il 2025 sarà speciale anche per noi Fiamme Gialle, che festeggeremo il nostro centenario».

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