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Combinata Nordica – Nathalie Armbruster, astro nascente della Germania, si racconta: “Devo essere meno severa con me stessa, ho ancora la scuola e non posso allenarmi come le altre”

È stata la grande sorpresa della passata stagione ed è una delle più grandi promesse della combinata nordica femminile. La tedesca Nathalie Armbruster, pur essendo soltanto classe 2006, quindi appena diciassettenne, è già salita sette volte sul podio in Coppa del Mondo, ha chiuso seconda nella classifica generale alle spalle dell’imbattibile Gyda Westvold Hansen, vincendo anche due medaglie ai Mondiali di Planica.
La giovane tedesca ha rilasciato un’interessante notizia in patria, al sito "Sportschau", nella quale ha ammesso di non essersi ancora resa completamente conto di ciò che ha fatto: «È molto strano quando mi vedo in TV, guardo di nuovo alcune gare e anche quando mi sento nelle interviste. Qualche anno fa era tutto così lontano. Ora è davvero strano quando mi vedo lì dove invece seguivo io gli altri fino a poco tempo fa. Ricordo che ero spesso a caccia di autografi e tifavo per le altre, non mi accorgo nemmeno di essere oggi il volto della squadra femminile tedesca di combinata nordica. Quando ho vinto la mia prima medaglia ai Mondiali di Planica, mi sono detta: "Nathalie, sei appena diventata Vice Campionessa del Mondo". Ma non me ne rendevo ancora conto. Non mi ci sono voluti solo giorni, ma settimane per comprenderlo completamente». 
Armbruster ha vissuto una stagione da sogno: «Non appena mi era stato detto che avrei fatto parte della squadra nazionale, mi erano scese le lacrime agli occhi. Tutti intorno a me si chiedevano: ‘Cosa sta succedendo a Nathalie adesso?’. Le cose sono andate molto bene in estate. Il mio primo podio in inverno è stato come un sogno. Totalmente magico. Non mi sono resa conto subito che stavo scrivendo la storia della Germania con quel risultato, come prima donna a salire sul podio nella Coppa del Mondo di combinata nordica. Ho pensato che fosse un risultato di un giorno, ma la stagione è andata avanti così bene. Sono stata incredibilmente felice di poter vivere questi momenti». 
Armbruster è originaria della Foresta Nera e si allena vicino casa sulla pista di skiroll dello Skistadion di Kniebis, un impianto bellissimo. Vista la giovane età, però, la tedesca si divide tra l’allenamento da professionista e la scuola, con il problema di dover ogni volta fare viaggi molto lunghi per saltare non avendo trampolini vicino a casa: «Potendomi allenare solo una volta al giorno, alleno la resistenza due o tre volte alla settimana e in primavera spesso andiamo a fare jogging. D’estate sono spesso in giro qui con gli skiroll e d’inverno con gli sci. Quindi sono molto felice di poter fare i miei chilometri di resistenza qui a casa. Per quanto riguarda l’allenamento nel salto è più complicato. Devo andare a due ore di auto da qui per poter saltare sul trampolino più grande. È difficile con la scuola, perché spesso ti perdi un pomeriggio. E ovviamente, i miei genitori devono portarmi oppure devo andare con altri atleti. Quindi guidiamo per due ore fino al trampolino di salto con gli sci. Se le cose vanno bene, facciamo sei salti e poi torniamo a casa con altre due ore di viaggio. Questo è un enorme investimento di tempo».
La vita da atleta di Coppa del Mondo e studentessa non è semplice: «C’è relativamente poco tempo per riposarsi e rilassarsi. Ma i miei genitori in particolare si assicurano che anch’io mi prenda le mie pause. Ogni volta che ho una pausa di mezz’ora, mi piace leggere e ovviamente mi piace molto fare qualcosa con i miei amici. Ho anche degli animali domestici a casa, anche solo accarezzare il gatto aiuta».
Dopo aver ottenuto tanti ottimi risultati nella passata stagione e con un po’ di esperienza in più, Armbruster ha iniziato la preparazione in vista della stagione 2023/24: «Mentirei se dicessi che sto ricominciando da zero, come l’anno scorso. La mentalità di noi atleti è solitamente tale da voler essere al top. Certo, so anche che sarà difficile. Il livello delle prestazioni è aumentato enormemente, le posizioni di vertice della Coppa del Mondo si sono avvicinati. Spero di essere di nuovo sul podio nella classifica generale della Coppa del Mondo. Questo è un sogno assoluto. Ma ovviamente ho ancora così tanto tempo nella mia carriera. Poiché ho ancora la scuola a parte e non posso allenarmi come gli altri, devo essere buona con me stessa: se le cose non vanno così bene, non metto la testa sotto la sabbia».
A fare perdere il sorriso a questa diciassettenne è la decisione del CIO di escludere la combinata nordica femminile dai Giochi Olimpici di Milano-Cortina 2026: «Era un mio grande sogno d’infanzia essere un giorno alle Olimpiadi. Vorrei che la combinata nordica femminile diventasse disciplina olimpica nel 2026, perché questa decisione presa dal CIO non è affatto comprensibile dal punto di vista sportivo. Il denaro governa il mondo, devi solo dirlo. Si tratta di nuovo di valutazioni. È così triste e così ingiusto. In effetti, tutte le condizioni poste dal CIO sono state soddisfatte. Fa incredibilmente male sapere che gli uomini potranno essere lì nel 2026 e che dovremo sederci davanti alla televisione e guardare le gare». 

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