Fabien Claude, tra i talenti più cristallini del biathlon francese, ha analizzato il suo momento sportivo e ha fissato gli obiettivi per il suo futuro nel mondo della carabina.
Ai microfoni di "Sportune", il transalpino ha innanzitutto sottolineato quanto sia unito ai suoi fratelli: un’unione rafforzatasi a seguito di un grave lutto che li ha colpiti. "Abbiamo una pagina di vita piuttosto forte, contrassegnata dalla morte di nostro padre tre anni fa – ha asserito Claude –. Il giorno successivo è arrivato il mio primo podio. È importante per noi diffondere il nostro legame e cogliere l’opportunità per dire che potremmo essere all’inizio di una grande storia".
Ai microfoni di "Sportune", il transalpino ha innanzitutto sottolineato quanto sia unito ai suoi fratelli: un’unione rafforzatasi a seguito di un grave lutto che li ha colpiti. "Abbiamo una pagina di vita piuttosto forte, contrassegnata dalla morte di nostro padre tre anni fa – ha asserito Claude –. Il giorno successivo è arrivato il mio primo podio. È importante per noi diffondere il nostro legame e cogliere l’opportunità per dire che potremmo essere all’inizio di una grande storia".
A 28 anni, il biatleta è consapevole di essere all’apice della forma fisica e atletica e sa che il prossimo quadriennio sarà fondamentale per la sua carriera, lungo la quale ha dovuto misurarsi contro veri e propri mostri sacri della disciplina, da Martin Fourcade a Johannes Thingnes Bø: "È così in tutti gli sport. Ci sono sempre gli alieni. Frustrante? No, piuttosto motivante. Dentro di te, prima della partenza sai di avere solo uno o due posti disponibili sul podio. Devi essere iper competitivo".
Il ritiro è ancora lontano, per Fabien Claude, che rinvia ogni discorso al 2026, dopo i Giochi di Milano Cortina 2026: "Allora avrò 31 anni e valuterò se andare ‘in pensione’ o continuare. Non so, al momento, se potrò gareggiare in due Olimpiadi diverse. In Italia ci sarò sicuramente, nel 2030 non ne ho idea".
La Coppa del Mondo overall agli occhi del francese appare come un obiettivo "distante, ora come ora non penso che potrei vincerla. Laurearmi campione olimpico, invece, è fattibile. Lavoro per questo traguardo. La Coppa del Mondo, invece, non saprei… Gli obiettivi evolvono molto rapidamente e spero che tra due anni potrò fare un altro discorso in tal senso, ma al momento non rientra tra i miei piani".
L’oro alle Olimpiadi, per Fabien Claude, "è meglio della Coppa del Mondo. In termini di emozioni, penso sia ciò a cui aspirano tutti gli atleti. La sfera di cristallo, invece, evidenzia come tu sia il numero uno nella tua disciplina e abbia avuto il miglior rendimento nel corso della stagione. Alla fine, vincere un titolo olimpico è diverso, il grande pubblico lo ricorda di più rispetto a una Coppa del Mondo. Io voglio puntare tutto sui Giochi e non sulla costanza, anche se sono molto regolare durante l’anno".